Pistola taser, via libera all’utilizzo: come funziona e limiti di legge

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera all’utilizzo della pistola taser da parte delle forze di Polizia: il prossimo passo sarà superare il Consiglio di Stato

pistola taser

La pistola taser entra in dotazione della Polizia: come si utilizza e quali sono i limiti di legge?

Approvato l’utilizzo della pistola taser

Venerdì, 17 gennaio, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all’utilizzo della pistola taser da parte delle forze di Polizia. Il prossimo step sarà ottenere l’approvazione del Consiglio di Stato, per poi arrivare in Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva.

Il poliziotto che utilizzerà la pistola taser dovrà eseguire prima 5 passaggi: individuare il pericolo, dichiarare di possedere l’arma, esposizione della stessa, scossa di avvertimento con la pistola taser e poi lancio dei dardi.

Come evidenzia anche Il Corriere, la scossa potrà durare non più di 5 secondi ed avrà una potenza massima di 50mila volt. Nell’arma saranno registrati orario e fasi di intervento, elementi che non sarà possibile modificare manualmente.

Il nome taser è l’acronimo di Thomas A. Swift’s Electronic Rifle, letteralmente tradotto come il fucile elettronico di Thomas A. Swift, un libro per ragazzi che racconta la storia dell’inventore di un’arma che esplode proiettili di energia.

Rischio di aritmia

Il cardiologo Francesco Perna rivela la possibilità, anche se molto bassa, di un’aritmia mortale in persone cardiopatiche o che abbiano assunto cocaina.

L’utilizzo della pistola elettrica, almeno per il momento, non sarà possibile in situazioni di ordine pubblico, come manifestazioni e proteste.

Nonostante l’utilizzo del taser in oltre 100 Paesi, l’Onu l’ha classificata come uno strumento di tortura. Nello specifico, il modello X26, mentre Amnesty International ha ribadito la necessità di effettuare uno studio sui rischi per la salute.

La sperimentazione dell’arma è iniziata nel settembre 2018, in una dozzina di città italiane, come previs to in un decreto firmato dall’allora Ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

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