“Non sappiamo nulla”, Mottola rompe il silenzio e risponde duramente sul caso di Serena Mollicone

Sul caso Serena Mollicone, Franco Mottola, e maresciallo, che ha visto moglie e figlio indagato sostiene fermamente l’innocenza dei suoi parenti.

serena molliconeDopo 18 anni dall’omicidio di Serena Mollicone sembra arrivata la svolta con 5 indagati sotto accusa.

La svolta sulla morte di Serena Mollicone

La morte di Serena Mollicone avvenne 18 anni or sono, ad Arce in provincia di Frosinone. Una svolta sulle indagini è arrivata a luglio con il processo a 5 indagati e l’emergere di un’ipotesi fortemente sostenuta dal padre della defunta: Serena era stata uccisa in caserma.

Soltanto in questi giorni, l’ex maresciallo dei Carabinieri, Franco Mottola, ha rotto il silenzio sui fatti del 2001. Il maresciallo, di cui sono indagati la moglie ed il figlio, sostiene fermamente la loro innocenza. Per questo, la procura di Cassino ha rinviato a giudizio il caso.

Come si legge su Fanpage, Mottola ha affermato:

“Respingo ogni accusa Della morte di Serena non so e non sappiamo nulla.Se Serena doveva andare da mio figlio poteva citofonare direttamente al nostro alloggio e non c’era bisogno che suonasse in caserma facendosi vedere dal piantone”.

La conferenza stampa

Sul caso si è espresso anche il figlio del Maresciallo, Marco. In una conferenza stampa all’Hotel Rocca di Cassino ha affermato di non aver proprio visto Serena la mattina del primo giugno. Santino Tuzi (suicidatosi nel 2008), dunque, avrebbe dichiarato il falso. Inoltre, si è detto fiducioso nella giustizia. L’udienza preliminare sul caso si terrà il prossimo 15 gennaio. A tal proposito, anche l’avvocato difensore dei Mottola ha sostenuto l’innocenza dei suoi assistiti. L’accusa è di omicidio aggravato e di occultamento di cadavere. Silenzio sulle domande rivolte loro dai giornalisti. Gli imputati si sono limitati a leggere le loro dichiarazioni e poi hanno lasciato la parola agli avvocati.

Il perché dell’omicidio risiederebbe nel fatto che Serena avrebbe scoperto un losco giro di droga in cui Mottola era coinvolto. Per questo, la mattina del 1 giugno 2001, si era recata in Caserma per denunciare l’accaduto.

Il padre della giovane uccisa non era presente questa mattina, poiché lotta tra la vita e la morte in ospedale.

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