New York, attacco a casa del rabbino: la verità sull’aggressore

L’attacco a casa del rabbino con un machete e la rabbia del governatore di New York, che definisce il gesto un vero e proprio atto di terrorismo

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L’attacco a New York e i nuovi risvolti della vicenda che ha portato al ferimento di 5 persone.

L’assalto nella casa del rabbino

Erano da poco passate le 21 di sabato sera, le 4 di notte in Italia, quando un uomo di colore, col volto coperto da una sciarpa, ha fatto irruzione nell’abitazione di un rabbino a Monsey, New York.

L’assalitore si è intrufolato nella casa del religioso durante i festeggiamenti per Hannukah. Arrivato nella stanza principale, dove c’erano la gran parte degli ospiti, ne ha feriti 5 con un machete, prima di darsi alla fuga.

Dopo essere riuscito a scappare, la polizia lo ha rintracciato, mentre cercava di nascondersi nel quartiere di Harlem.

Il governatore in visita a Monsey

Quello dello scorso sabato è solo l’ultimo di una lunga scia di attacchi antisemiti avvenuti a New York nelle ultime settimane. Come lo stesso governatore della città ha fatto sapere:

“L’aggressione nella casa del rabbino è un vero e proprio atto di terrorismo domestico, costruito su intolleranza e ignoranza”.

Dure le parole di Andrew Cuomo, che si è recato in visita alla cittadina di Monsey, dov’è avvenuto l’assalto all’abitazione. Una lunga scia di odio quella che lo Stato di New York sta vivendo, dopo la sparatoria in un supermeercato di Jersey City e l’accoltellamento di un uomo che si stava recando in sinagoga.

Dopo l’attacco nella casa del rabbino, l’attentatore ha cercato di rifugiarsi nella vicina sinagoga. Le persone presenti, però, sentendo il trambusto, avevano chiuso a chiave la porta e così l’uomo è stato costretto a fuggire in auto.

L’attentatore è Grafton Thomas, 32 anni, di Greenwood Lake. Come evidenzia Tgcom24, il reverendo Wendy Paige sosterrebbe che Thomas abbia dei problemi mentali. Intanto l’uomo è stato arrestato e consegnato alle autorità di Rockland County.

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