I 4 fondatori delle Sardine spiegano quale sarà la destinazione del loro gruppo e perché non saranno mai un partito politico![sardine](https://www.lettoquotidiano.it/wp-content/uploads/2019/12/sardine-2-1.jpg)
Il movimento delle Sardine, dalle manifestazioni in piazza al “maremoto” scatenato dai fondatori.
Le Sardine non diventeranno un partito
Le Sardine non saranno mai un partito politico. A dirlo, in una lunga lettere al quotidiano La Repubblica, i 4 fondatori del Movimento delle Sardine: Andrea Garreffa, Giulia Trappoloni, Roberto Morotti e Mattia Santori.
I quattro ragazzi raccontano della nascita di un movimento che non cerca collocazione nello scenario politico, ma dà voce agli italiani che sono rimasti a guardare per troppo tempo. Le intenzioni dei giovani fondatori non sono quelle di fondare un partito politico, ma piuttosto di favorire la nascita di un fenomeno culturale e sociale che contrasti il populismo dilagante.
“L’Italia è nel mezzo di una rivolta popolare pacifica. La forma stessa di un partito sarebbe un oltraggio a ciò che è stato e che potrebbe essere”.
Il maremoto
I giovani fondatori del gruppo ricordano la giornata del 14 novembre a Bologna, che è stato un po’ l’inizio di ogni cosa. Una giornata che loro stessi definiscono un vero e proprio maremoto, nella cui portata non avevano mai davvero sperato.
Nessuno si sente portatore di un’assoluta verità e solo il dialogo e l’ascolto consentono di ritrovarsi negli obiettivi comuni, soprattutto quello di scendere di nuovo nelle piazze e nelle strade.
Ogni incontro, racconta Mattia Santori, è stato diverso dall’altro. Persone di età e provenienza politica diverse si sono fidate e si sono ritrovate in quegli appuntamenti nati su internet e diventati reali.
Una strada ancora tutta da percorrere, quella che i 4 ragazzi, immaginano di avere davanti a sé, ma un percorso che si realizzerà soprattutto grazie all’incontro e al dialogo.
“L’unica certezza che abbiamo è che siamo rimasti sdraiati per troppo tempo ed ora abbiamo bisogno di nuotare”