Mense scolastiche, blitz dei Nas: sequestrati alimenti per 900 chili

Sono state oltre 1000 le  mense scolastiche controllate dai Nas con diversi risultati: alimenti sequestrati, ditte sospese ed aziende irregolari.

mense scolastiche

In alcune delle mense scolastiche controllate sono stati sequestrati anche beni alimentari non conformi.

Mense scolastiche: alimenti in cattive condizioni sanitarie

Diverse mense scolastiche sono state controllate dal nucleo antisofisticazione dei carabinieri del Nas. Il controllo avvenuto su oltre 1000 mense ha portato alla sospensione dell’attività e, in alcuni casi anche al sequestro, di 21 imprese di catering. Queste ultime, erano risultate vincitrici delle gare di appalto per fornire i pasti in alcune mense scolastiche. Si parla di un business di oltre 3 milioni di euro.

Come si legge da Repubblica, la chiusura è avvenuta perché il cibo servito veniva preparato in ambienti con carenze igienico sanitarie e strutturali importanti. Oltre 900 chili di alimenti (carne, formaggio, frutta, ortaggi, olio) sono stati sequestrati a causa della loro conservazione in condizioni sanitarie non consentite. Roberto Speranza, Ministro della Salute, si è espresso sul caso affermando:

“Bene il lavoro dei Nas sulle mense delle scuole riguarda la salute dei nostri figli”.

Le città coinvolte dall’indagine

I Nas hanno controllato diverse mense in tutta Italia. Questo genere di controlli viene effettuato dai Carabinieri con cadenza annuale. In particolare, le città coinvolte sono state: Udine, Firenze, Pescara e Ancona, Potenza, Catania. I problemi più evidenti riscontrati, che hanno poi portato ai sequestri o alla chiusura delle ditte, sono state le dichiarazioni mendaci. In pratica, i prodotti alimentari venivano venduti per ciò che non erano per trarre un profitto maggiore.

Le materie prime utilizzate nella preparazione dei pasti, sono apparse ben inferiore a quanto dichiarato da alcune ditte. Ad esempio, i formaggi biologici erano sostituiti con altri più economici e meno nutritivi. Inoltre, per diverse materie prime non c’era la tracciabilità necessaria. Sono fioccate anche diverse multe, per un totale di 204 mila euro.

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