Sarah Scazzi, “Hanno mentito tutti”: 4 anni per Misseri e 5 per Ivano Russo

Il caso Sarah Scazzi non convince e ora il Pm fa una richiesta che potrebbe cambiare l’ordine delle cose

Sarah Scazzi,
Sarah Scazzi

Il caso della piccola Sarah Scazzi è ancora avvolto nel mistero ma ci sono stati troppi depistaggi e bugie che ora portano il Pm a fare una richiesta diretta.

La condanna di ergastolo per Sabrina e Cosima

Cosima Serrano e Sabrina Misseri sono in carcere per scontare la loro pena di ergastolo, con l’accusa di aver ucciso la piccola ragazza dentro la loro casa ad Avetrana.

Eppure, nonostante le indagini che sono state svolte in questi anni, per gli inquirenti ci sono ancora dei passaggi oscuri – e dettagli che non sono ancora stati svelati. Per questo motivo il Pm ha fatto una richiesta che comprende altri due protagonisti di questa terribile vicenda.

La richiesta del Pm su Ivano Russo e Michele Misseri

Come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno, il sostituto procuratore Buccoliero ha richiesto una condanna per 12 imputati con accusa di aver nascosto o mentito su alcuni dettagli fondamentali per arrivare alla verità.

Michele Misseri è stato condannato in via definitiva a otto anni di reclusione, per aver occultato il cadavere della nipote dentro il pozzo dopo il suo omicidio. Quasi un mese fa una nuova condanna in appello per diffamazione nei confronti del primo avvocato difensore Daniele Galoppa e la criminologa Roberta Bruzzone – con assoluzione per la denuncia di calunnia.

Ora rischia altri quattro anni di reclusione per autocalunnia, ovvero per il suo tentativo di autoincolparsi dell’omicidio – in diverse circostanze – al fine di scagionare moglie e figlia. Una versione che non ha mai convinto i magistrati e non ha mai portato ad un epilogo differente.

Stesso destino per Ivano Russo, il ragazzo amico di Sabrina e Sarah, “conteso” dalle due ragazze durante l’ultima estate di vita della giovane vittima.

Il Pm ha chiesto per Ivano cinque anni con accusa di aver fornito informazioni false al pubblico ministero, in aggiunta alla falsa testimonianza alla Corte D’Assise.

Il verdetto e le discussioni dei difensori sono state fissate per il 7 gennaio 2020.

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