‘Ndrangheta, maxi operazione in Umbria: 27 arresti, sequestrati beni per 10 milioni

Vasta operazione di Polizia contro le coshe della ‘ndrangheta. Decine di arresti e sequestri in Umbria e Calabria

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Le mani della ‘ndrangheta sono arrivate in Umbria. Maxi inchiesta della Polizia: cosa sta succedendo?

La ‘ndrangheta in Umbria

È dalle prime ore di questa mattina che la polizia sta conducendo una vasta operazione in Umbria e Calabria.

A seguito di un’indagine durata diversi mesi, sarebbe emerso che la ‘ndrangheta calabrese si sia infiltrata anche nel sistema economico umbro. Sono partite così decine di sequestri e arresti, sia in Calabria che in Umbria.

Dagli accertamenti è venuta fuori un’ingerenza continua e consolidata delle famiglie mafiose. Nelle intercettazioni della Polizia, viene fuori un’infiltrazione mafiosa nel territorio di Perugia.

In manette 27 persone

Le cosche calabresi avrebbero operato nel loro territorio ma anche nella regione centrale.

A condurre l’operazione, come riporta anche Tgcom24, sono state le squadre mobili di Perugia, Reggio Calabria e Catanzaro, che stanno effettuando decine di arresti e sequestri di diversi milioni di euro. Le cosche calabresi implicate nella maxi inchiesta sono quelle di Mannolo e Zofreo di San Leonardo, Trapasso e Commiso di Siderno.

A reggere gli affari in Umbria sarebbe stata la cosca dei Giglio. Durante la conferenza stampa tenuta alle 11 di questa mattina le forze di Polizia hanno reso noti i dettagli dell’inchiesta.

Ventisette i provvedimenti restrittivi, 23 di questi emessi nei confronti delle cosche della ‘ndrangheta. I reati addotti vanno da associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, all’associazione mafiosa, detenzione e occultamento di armi e associazione a delinquere.

Oltre agli arresti sono stati effettuati sequestri di beni per un valore di circa 10 milioni di euro.

Nel territorio umbro la ‘ndrangheta aveva avviato un fitto traffico di stupefacenti, oltre all’avvio di una intricata rete di contatti.

Nell’indagine è emerso, infine, che le cosche mafiose creavano società, intestate a persone inesistenti, che offrivano prodotti illeciti agli imprenditori compiacenti.

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