Gioielliere condannato: “Non sono un assassino, ma una vittima”

Parla il gioielliere condannato a 13 anni per aver ucciso due ladri che si erano introdotti nel suo appartamento: “Io da vittima a carnefice”

gioielliere condannato

Il dolore del gioielliere condannato a Catania per duplice omicidio: le sue parole dopo essere stato condannato a 13 anni di carcere.

Il duplice omicidio nel 2008

È la notte del 18 febbraio del 2008, quando tre uomini armati di pistola, che poi risulterà essere finta, si introducono nella gioielleria di Guido Gianni, a Nicolosi, per una rapina.

I banditi minacciano la moglie dell’uomo, parte una colluttazione e il gioielliere esplode diversi colpi di pistola. Due di loro colpiscono a morte due banditi, il terzo viene soltanto ferito.

La difesa del gioielliere condannato ha cercato di sostenere il fatto che l’uomo avesse sparato per difendersi, ma il giudice lo ha ritenuto colpevole di duplice omicidio e tentato omicidio.

Le parole del gioielliere condannato

Guido Gianni è stato condannato a 13 anni di carcere e a risarcire i familiari delle vittime, che si sono presentati come parti civili.

L’uomo, che continua a sostenere di aver sparato solo per difendere la moglie, ha esternato la sua rabbia e il suo dolore per una condanna ritenuta ingiusta.

“Sono passato da vittima a carnefice”

ha raccontato.

L’uomo, durante la lettura della sentenza, ha avuto un malore e ha respinto con forza l’accusa di omicidio. Guido Gianni continua a sostenere di aver sparato per difendere la moglie che i banditi avevano minacciato con la loro pistola.

“Non mi sento un assassino”

ha detto, a margine della sentenza che lo ha condannato a 13 anni. Come racconta Il Giornale, il gioielliere non riuscirebbe a capacitarsi per questa sentenza, che gli ha inflitto 13 anni di carcere, come fosse un assassino che ha sparato a qualcuno che cammina tranquillo per strada. Se così fosse stato, ha raccontato Gianni, si sarebbe tolto la vita per il rimorso.

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