Dopo la rinuncia all’alloggio, si scopre il mini affitto che l’ex Ministra Trenta pagava per l’appartamento finito al centro delle polemiche
Affitto irrisorio quello pagato dalla Ministra Trenta per l’appartamento nel cuore di Roma che ieri ha deciso di lasciare.
La rinuncia
Ha rinunciato all’appartamento che l’ha fatta finire nel bel mezzo di una bufera mediatica. L’ex Ministra Trenta ha rinunciato all’abitazione che le era stata assegnata quando era Ministra della Difesa durante il governo Lega-M5s.
Al termine del suo mandato, Elisabetta Trenta avrebbe dovuto riconsegnare l’appartamento entro 3 mesi. L’ex Ministra ha decisa soltanto ieri di restituire le chiavi di una casa che lei riteneva di aver legittimamente ottenuto.
Di quell’abitazione nel cuore di Roma, infatti, aveva fatto richiesta il marito dell’ex Ministra, ufficiale dell’Esercito. Richiesta, a quanto pare, andata a buon fine, visto che la Trenta e suo marito erano rimasti in quella casa. Fino a quando, polemiche interne al Movimento 5 Stelle non l’hanno spinta a rinunciare, in particolare la parole di Buffagni e Di Maio.
Qual era il canone d’affitto?
Oggi, viene fuori che l’ex Ministra Trenta e suo marito versavano poco meno di 150 Euro per l’affitto dell’appartamento: 141,76 euro per la precisione.
Una cifra ben lontana da quei 540 Euro che la Trenta aveva detto di pagare. Lo stato maggiore ha, quindi, avviato una indagine amministrativa, per accertare se ci siano o meno scorrettezze nella procedura di assegnazione ed affitto.
Il 5 settembre, con le dimissioni di Conte, terminava anche il mandato dell’ex Ministra, che aveva quindi 90 giorni di tempo per riconsegnare le chiavi dell’appartamento.
Invece, i primi di ottobre, la pratica dell’appartamento intestato alla Trenta era stata chiusa e l’alloggio era passato al marito.
Adesso la Magistratura accerterà se l’iter sia stato giusto o meno e se i 141,76 euro di affitto dell’alloggio e i 173,19 per l’affitto dei mobili fossero legittimi.