Luca Sacchi, emerge la sconvolgente verità dai risultati dell’autopsia. Del Grosso: “Non è stata colpa mia”

Ci sono ancora tantissimi punti oscuri nel terribile caso di Luca Sacchi, ma ora emergono i risultati dell’autopsia e le parole di Del Grosso, sulla notte dell’omicidio

Luca Sacchi
Luca Sacchi

Per l’omicidio di Luca Sacchi ancora tantissimi punti di domanda, ma i risultati dell’autopsia danno luce su alcuni elementi rimasti in sospeso.

La confessione di Valerio Del Grosso

A seguito del terribile omicidio Valerio Del Grosso si è confidato con alcuni amici che hanno poi confermato le loro parole durante l’interrogatorio. Sostiene infatti

“Non volevo ucciderlo, il rinculo della pistola me lo ha fatto colpire in testa”

Uno dei testimoni ha anche – come riporta Repubblica – evidenziato di aver contattato il fratello dell’omicida non appena saputo quanto avesse combinato e confessato:

“ho fatto una cazzata, ho sparato a qualcuno”

Secondo quanto emerge la custodia cautelare è a questo proposito proporzionata in base a quanto accaduto, come evidenzia il Gip nel documento di ordinanza di custodia cautelare – di otto pagine:

“In ordine alla sussistenza delle esigenze cautelari deve osservarsi che gli indagati hanno cercato di darsi alla fuga dopo aver appreso che i familiari di Valerio Del Grosso si erano presentati in commissariato e nel quartiere si era sparsa la voce del loro coinvolgimento nei gravi delitti”

Il Gip mette in luce inoltre che la volontà di compiere un omicidio fosse a quel punto indiscutibile, vista l’arma utilizzata – la distanza ravvicinata della vittima e il contesto ovvero una vittima presa di mira durante una rapina.

Nell’ordinanza si evince inoltre che tra i cespugli di Via Ottaviano Conte di Palombara sono stati ritrovati i documenti della fidanzata della vittima, mentre in un tombino di Via Conti di Rieti è stato ritrovato il bossolo nascosto dentro un guanto annodato in lattice blu.

E’ stata anche ritrovata la mazza da baseball nera in metallo, in un campo sul Grande Raccordo Aulare.

I risultati dell’autopsia

L’avvocato difensore della famiglia della vittima – Armando Decina – ha confemato che sul corpo della vittima non ci fossero tracce di droga. Sono stati ripetuti i test – per motivi di sicurezza e scrupolo – che hanno dato nuovamente esito negativo.

L’esame svolto presso il Policlinico di Roma ha confermato che il colpo di pistola alla nuca sia stato fatale per il ragazzo. Nelle prossime settimane si potranno avere i risultati completi dei vari esami.

Sono inoltre stati rilevati delle lesioni agli arti superiori e inferiori, procurati da un oggetto compatibile con una mazza da baseball: questo significa che la vittima ha ricevuto dei colpi prima di essere ucciso? Al vaglio anche questo terribile aspetto.

Le indagini continuano per far luce su tutti i punti ancora non chiari e nelle prossime ore, gli inquirenti riascolteranno la versione – che non convince gli stessi – di Anastasiya.

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