Agenti uccisi a Trieste, il gesto folle e violento di Meran in carcere: ferito il secondino

Non c’è pace per la perdita dei due agenti uccisi a Trieste, ma ora Meran compie un altro gesto folle direttamente in carcere contro un secondino

Agenti uccisi a Trieste
Agenti uccisi a Trieste

La follia di Meran, il killer dei due agenti uccisi di Trieste, si riversa anche contro un secondino in carcere compiendo un gesto da non sottovalutare.

Il kiler di Rotta e Demenego

Alejandro Meran è in carcere con l’accusa di omicidio per i due poliziotti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta. Proprio lui il 4 ottobre ha ucciso i due agenti dopo che questi lo avevano portato in Questura, arrestandolo per un furto di motorino.

Alejandro era arrivato a Trieste insieme al fratello e alla mamma, ed è stato proprio quest’ultimo a chiamare la Polizia per denunciare il furto del fratello. Ma una volta arrivati in Questura Meran chiede di andare in bagno ed è in quel momento che porta avanti la sua follia uccidendo due persone.

Lo stesso viene poi fermato da un agente, mentre cerca di scappare all’esterno seminando il panico con due pistole cariche in mano.

Il gesto folle di Meran in carcere

Alejandro Meran si trova in carcere e secondo quanto emerso dal Gr del FVG, la sua follia sarebbe nuovamente sfociata in questi giorni.

Il 25 ottobre – notizia trapelata solo in queste ore – il dominicano mentre faceva la doccia ha avuto un momento di crisi. La polizia penitenziaria è intervenuta prontamente, ma quest’ultimo avrebbe cercato di lanciare contro di loro una lavatrice.

Con molta fatica sono riusciti a fermarlo e immobilizzarlo: uno dei secondini è stato ferito, curato poi al pronto soccorso del carcere stesso.

La Procura di Trieste ha ricevuto una segnalazione in merito e si attendono aggiornamenti su come si procederà.

Impostazioni privacy