Decreto fiscale 2020, Bonafede a muso duro sulla lotta contro l’evasione: “Il carcere come svolta”

Lotta all’evasione nel decreto fiscale 2020. Il Ministro della Giustizia parla di una svolta epocale e culturale

decreto fiscale 2020

Novità in arrivo nel decreto fiscale 2020 collegato alla nuova legge di bilancio.

Cosa prevede il decreto fiscale 2020?

La lotta all’evasione è il leit-motiv della nuova manovra economica prevista per il prossimo anno.

Dal 2020 saranno introdotti limiti all’uso del contante. Si passerà da una soglia massima di 2000 Euro fino ad arrivare a 1000. In più, sono previste sanzioni per chi rifiuterà i pagamenti con POS.

Prevista anche una nuova rottamazione ter delle cartelle: chi non ha saldato le pendenze entro lo scorso 31 luglio, potrà farlo entro la nuova scadenza, prevista per il 30 novembre.

La nuova legge di bilancio proroga anche per il prossimo anno il bonus casa, detrazioni applicabili sulle ristrutturazioni e sul risparmio energetico.

Prevista, inoltre, una multa per i commercianti che rifiuteranno di eseguire gli adempimenti necessari per la partecipazione alla riffa di Stato.

Bonafede: “Il carcere sarà svolta epocale”

Parla di svolta epocale e culturale il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede in merito alle nuove misure del decreto fiscale 2020. 

“I grandi evasori sono parassiti che camminano sulla testa dei cittadini onesti, un fenomeno culturale che non può rimanere impunito”,

ha precisato il Ministro della Giustizia.

Innalzata la pena per l’evasione fiscale: previsti da 1 a 2 anni per evasione e da 2 a 4 nel caso di frode.

Una lotta al’evasione che colpisce anche le società. In caso di condanna per frode, se non sapranno motivare i loro movimenti economici, le imprese subiranno la confisca di tutti i beni aziendali.

Le nuove misure lasciano, però, l’amaro in bocca a più di uno. I magistrati Ardita e Davigo hanno definito il decreto:

“inutile e pesante per l’agenda dei tribunali”.

Il decreto fiscale 2020 è stato approvato dal Governo con la formula salvo intese, lasciando quindi aperto un varco ad un’eventuale modifica.

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