Barcellona, notte di scontri: decine i feriti e assalto alle Prefetture

Notte di scontri a Barcellona dopo la sentenza di condanna per i leader indipendentisti catalani. Migliaia di manifestanti in piazza

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Dura notte di violenza a Barcellona. Manifestanti in piazza contro le condanne dei leader catalani

La condanna dei leader indipendentisti catalani

Condanne pesanti quelle inflitte ai 12 leader indipendentisti catalani dalla Corte Suprema di Madrid. La pena più pesante (13 anni) è stata per Oriol Junqueras, ex vicepresidente e leader di Esquerra Republicana. Le altre condanne, tutte molto alte, vanno dai 10 ai 12 anni di carcere. Tutti sono accusati di sedizione e malversazione.

Nessuno è stato invece condannato per il reato di ribellione, considerato tra i più gravi. Condanne su cui si è pronunciata anche la squadra del Barcellona, che ha espresso sostegno e solidarietà alle famiglie dei leader finiti in manette.

Carles Puidgemont, ex capo del governo catalano, destinatario di un mandato di cattura internazionale, è riuscito a scappare in Belgio.

Notte di scontri a Barcellona

Le condanne hanno provocato una nottata di scontri e violenze. Assaltate le sedi delle prefetture spagnole. Cuore dei disordini, i Jardinets de Gracia, a Barcellona, dove i manifestanti hanno eretto barricate e appiccato incendi. Il governo spagnolo parla di 157 roghi. Gli scontri si sono verificati anche in altre città, tra cui Tarragona, Lleida, Girona e Sabadell.

Questa mattina il bilancio parziale era di 114 feriti e 41 persone arrestate. Tra i feriti, 54 sono i mossos, gli agenti di polizia catalani. Le proteste sono, però, destinate a continuare. Questa mattina nuove guerriglie hanno creato non pochi disagi alla linea ferroviaria: l’alta velocità tra Barcellona e Figueres è stata interrotta a causa di un sabotaggio, mentre i manifestanti hanno bloccato molte strade e autostrade. Il presidente del Parlamento catano, Roger Torrent ha invocato “un nuovo referendum” sull’indipendenza della Catalogna ed un’amnistia per i separatisti condannati.

Intanto non si ferma l’ondata di protesta: annunciate nuove manifestazioni nei prossimi giorni. Inoltre, è stato indetto uno sciopero generale il prossimo venerdì.

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