Ousseynou Sy, 50 ragazzini parte civile al processo. Gli avvocati: “Citiamo anche il Ministero dell’Istruzione”

Chi non ricorda Ousseynou Sy? Ora parte il processo e i ragazzini sono parte civile. Ma i legali non ci stanno e citano anche altri “colpevoli”

Ousseynou Sy
Ousseynou Sy

Ousseynou Sy è l’uomo che ha terrorizzato i ragazzini, sequestrano il loro scuolabus e tentando di dare fuoco al mezzo con loro dentro. Ora è il momento del processo ma i legali della difesa credono di dover tirare in ballo anche altri “colpevoli” di quanto accaduto.

L’udienza rifiutata e posticipata

L’uomo di 46 anni che ha preso in ostaggio i ragazzini dentro lo scuolabus, per poi dargli fuoco aveva rifiutato il rito abbrevviato ovvero il processo a porte chiuse con uno sconto del terzo della pena.

Lui ha preferito un processo ordinario, arrivato al Tribunale scortato dagli agenti della Polizia Penitenziaria per poi essere messo nella cella riservata ai detenuti negando il consenso di essere ripreso dalle telecamere.

Udienza è stata rimandata al 21 ottobre e in Aula questa mattina sono arrivati i ragazzini vittime del sequestro, accompagnati dai genitori . Una prima udienza che ha visto l’uomo accusato di strage – sequestro di persona – incendio – lesioni personali – resistenzi con aggravante a finalità terroristica.

I ragazzini parte civile al processo

I ragazzini vittime di quella giornata da dimenticare sono parte civile e l’avvocato difensore ha chiesto la citazione sia del Ministero della Pubblica Istruzione e anche della società Autoguidovie.

La Corte di Assise ha approvato tale richiesta – reputando loro responsabili per quanto riguarda l’inserimento di questo uomo come impiegato ai danni dei ragazzini. In caso di condanna dovranno rispondere con risarcimenti in denaro a tutti i ragazzini presenti quel giorno sul Bus:

“è difficile che i bambini dimentichino, anche se cercano di farlo”

Si evidenzia che Sy aveva in mente di fare una strage sulla pista dell’aeroporto di Linate intimidendo la popolazione sulla questione immigrati:

“condanniamo la politica europea che sfrutta l’africa”

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