Raffinerie petrolio saudite, attacco con il drone : “Problemi creati da voi”

C’è stato un attacco con il drone alle raffinerie di petrolio saudite, rivendicati dai ribelli yemeniniti. Ora dovranno usare le riserve e Pompeo nutre forti dubbi in merito alla vicenda

Raffinerie petrolio saudite
Raffinerie petrolio saudite

Una vicenda molto seria e annosa, quella dell’attacco alle raffinerie di petrolio saudite. Gli Usa puntano il dito ma i ribelli yemeniti rivendicano quanto fatto.

Che cosa è successo alle raffinerie?

I droni hanno attaccato e preso due importanti stabilimenti sauditi, con gli attacchi rivendicati dai ribelli yemeniti che sono alleati della Repubblica Islamica.

Pompeo non è convinto e punta il dito dichiarando che non ci sia alcuna prova, che questi gravi attacchi possano essere arrivati dallo Yemen. L’accusa è diretta contro L’Iran mentre Riad si è preoccupato di dichiarare che la produzione dei due stabilimenti è momentaneamente bloccata – comportando il blocco della metà della produzione abituale.

Il Wall Street Journal ha evidenziato che entro oggi si pensa di ripristinare un terzo della produzione. Nel mentre Riad conferma che verranno utilizzate le riserve strategiche: in giugno l’ammontare era di circa 188 milioni di barili.

L’attacco ha fatto quindi saltare il 5% delle forniture mondiali, per questo gli operatori sostengono che il prezzo potrebbe salire sino a 100 dollari nel caso non riuscissero a ripristinare per tempo gli stabilimenti.

L’autorizzazione di Trump

Mentre l’Iran respinge tutte le accuse degli Stati Uniti, Donald Trump lancia un Tweet dove conferma la sua autorizzazione nell’utilizzo delle risorse strategiche di petrolio:

“in quantità sufficiente a mantenere forti i mercati”

Non solo, ma che gli Stati Uniti si sentono forti per reagire a questi attacchi, cercando di attendere una conferma circa la vera responsabilità e le valutazioni dell’Arabia Saudita.

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