Juventus, arrestati i capi ultrà per violenze ed estorsioni contro il Club

Per i capi ultrà della Juventus giornata amara con indagini e arresti, con l’accusa di violenza ed estorsione. Ecco gli aggiornamenti

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Situazione annosa per i capi ultrà della Juventus, accusati di violenza ed estorsioni ai danni del proprio Club. Che cosa è accaduto?

Indagini e perquisizioni contro gli Ultrà

Tutti i principali capi e referenti del gruppo di Ultrà – Drughi, Tradizione Antichi Valori – Quelli di Via Philadelphia – Nucleo 1985) sono stati arrestati dagli inquirenti a seguito di una indagine da parte della Procura di Torino.

L‘emissione di 12 misure cautelari con accusa di estorsione, associazione a delinquere, autoriciclaggio, violenza privata. Le perquisizioni sono state effettuate in varie città di Italia.

Gli inquirenti evidenziano che i capi distribuivano dei biglietti in modalità illegale per entrare allo stadio. La loro strategia criminale era atta al fine di ricattare il Club che aveva deciso di non dare più privilegi prima concessi.

L’indagine e l’accusa

Gli inquirenti sottolineano che durante le indagini sono emersi degli elementi probatori incontrovertibili che mettevano a segno una strategia estoversiva precisa.

I privilegi tolti a questo gruppo per il campionato 2017 – 2018 ha fatto in modo di scatenare un effetto domino, dove i capi dei gruppi hanno attuato un modo per riprendersi quei vantaggi sino a quel momento usufruiti.

Nell’inchiesta sono coinvolte altre 37 persone, iscritte ora nel registro degli indagati che sono i referenti dei Gruppi con altre sigle come Nab. Le perquisizioni sono ancora in corso in Piemonte, Como, Savona, Milano, La Spezia, Genova, Firenze, Mantova, Bergamo e Monza nonché Pescara.

Notizia in eventuale aggiornamento

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