Omicidio Sara Di Pietrantonio, “Strangolata e bruciata”: la decisione definitiva su Vincenzo Paduano

Il terribile omicidio di Sara Di Pietrantonio e la resa di Vincenzo Paduano con la decisione esemplare,  della sentenza tra il dolore dei genitori della vittima

Omicidio Sara Pietrantonio
Omicidio Sara Pietrantonio

L’omicidio di Sara Di Pietrantonio è stato violento e premeditato, un femminicidio difficile da dimenticare. Emerge la sentenza  per Paduano e le parole della mamma della vittima.

La tragica morte di Sara

Due ragazzi che si conoscono nel 2014 e hanno il classico colpo di fulmine. Lui Guardia Giurata e lei studentessa nonché ballerina. Una relazione difficile fatta di gelosie, litigi e molti fraintendimenti: ma poi sempre la pace e un amore che sembrava trionfasse su tutto.

In realtà dall’altra parte non veniva visto così, infatti le amiche delle vittima spesso e volentieri hanno descritto Vincenzo come violento e pericoloso, vista la sua ossessione nel seguire ogni passo di lei. Sara decide così di lasciarlo ma l’ossessione di lui aumenta sino a quando non riesce ad attirarla in una trappola.

Tutto in mezzo alla strada, mentre le auto passavano: prima il litigio, poi lo strangolamento e – per finire – Vincenzo da fuoco alla macchina e al suo corpo il 26 maggio 2016.

La sentenza di Vincenzo Paduano

Vincenzo Paduano è stato condannato all’ergastolo per la terribile morte della sua ex fidanzata. La decisione dei Giudici durante la seconda Corte d’Appello è netta, dopo tre anni di attesa da parte della famiglia della giovane vittima, con la pena aumentata per il reato di stalking.

La Suprema Corte ha accolto il ricorso da parte della Procura Generale ma ora si attende il verdetto della Cassazione.

La mamma ha commentato la sentenza, come si evince da Repubblica riportando l’intervista di Radio Capital:

“nemmeno 10 ergastoli mi restituiranno mia figlia, ma spero che questa vicenda aiuti altre donne”

Evidenziando che l’errore più grande è non essersi accorte della violenza di Vincenzo:

“ridevamo dei suoi atteggiamenti”

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