FaceApp, i nuovi filtri fanno impazzire il web: ma la privacy è a rischio?

FaceApp, c’è un rischio sulla privacy? Scopriamo come vengono trattati i dati degli utenti e soprattutto che fine fanno

FaceApp
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Nel 2017 nasce FaceApp – l’app per Android, iOS e PC – amata da tutti per i suoi filtri nuovi e accattivanti. Ma attualmente, si discute dei termini poco chiari relativi alla gestione della privacy!

FaceApp, che fine fanno i dati?

L’app di FaceApp, sta facendo divertire grandi e piccini che con un semplice scatto fotografico –  gli utenti di tutto il mondo – trasformano la loro immagine in versione più anziana o più giovane.

Tuttavia, la preoccupazione che fa discutere, sono i termini relativi ai dati personali e alla gestione della privacy.

In pratica, le foto scelte dagli utenti per la trasformazione, vengono inviate dal software ai propri server. Le foto, vengono restituite agli utenti dopo l’applicazione del filtro desiderato. Successivamente l’app invia le immagini di partenza ai propri server, salvando e conservando i contenuti all’interno di centri dati.

Tale procedura desta numerose preoccupazioni, nonostante sia oggi giorno utilizzata da altre applicazioni.

Wireless Lab afferma alla TechCrunch che:

“la maggior parte delle immagini viene cancellata entro 48 ore dal caricamento”

La compagnia assicura quindi che, nessuna informazione viene trasferita al server in Russia e dimenticata o – ancora peggio – riutilizzata.

L’allarme privacy sull’applicazione

Non mancano le novità, oltre ai dati sensibili trasmessi ai server di FaceApp, fa discutere anche quanto comunicato da un tweet reso noto dall’Avv. Elizabeth Potts Weinstein.

I termini relativi alla privacy dell’app, spiegano che FaceApp, ha diritto di utilizzare le foto e dati per vari fini, oltre quello commerciale.

Anche se il regolamento europeo, per la tutela dei dati personali GDPR, viene ignorato, Wireless Lab si difende e dichiara a TechCrunchc di non divulgare i dati degli utenti, ma che esiste addirittura una procedura per la cancellazione delle informazioni.

Cosa succederà ora? Staremo a vedere cosa decideranno anche gli utenti.

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