L’imprenditore Massimo Bernardoni mette l’arte a servizio dell’ambiente: “Airlite è la vernice che cambierà tutto”

Anche l’arte è contro l’inquinamento e pare che l’imprenditore Massimo Bernardoni si sia “inventato” una vernice miracolosa di nome AirLite

anche Vaillant sceglie AirLite
Airlite per Valliant

Secondo una stima dell’Organizzazione mondiale della sanità ( OMS ), il fattore inquinamento è nel podio delle cause di malattie croniche su scala mondiale.

Facendo parlare i numeri, i dati ricavati risultano ancor più allarmanti: più del 15% delle malattie croniche sono causate dall’inquinamento dell’aria, così come la stima approssimativa, ma preoccupante, dei 12,6 milioni di morti all’anno.

Il problema più ostico da risolvere? Gli ossidi di azoto. In un mondo popolato dai gas e dai batteri, la prima necessità è di avere aria pulita, buona: c’è bisogno di respirare.

Una scoperta di Massimo Bernardoni e Antonio Cianci

Massimo Bernardoni e Antonio Cianci, entrambi imprenditori, hanno dato vita al progetto “AirLite”, una polvere minerale priva di materiali inquinanti che, in aggiunta all’acqua, diventa una normale pittura da stendere entro tre ore dalla preparazione a pennello, rullo o a spruzzo. Massimo Bernardoni ne è sicuro:

“ Airlite elimina dall’aria circa il 73% di NOx , sigla che raggruppa tutti gli ossidi di azoto fra i principali inquinanti generati dai veicoli, sopprime il 99,99% di batteri e muffe, degrada i composti organici volatili, riduce il consumo di energia , impedisce allo sporco di depositarsi sulle pareti, annulla i cattivi odori senza immettere fragranze”.

C’è da chiarire che le notizie sulla validità della vernice “miracolosa” non sono state divulgate senza prima aver avuto le conferme dei test effettuati.

E’ stato, infatti, condotto un esperimento molto semplice, ma d’impatto: “il test delle mele imbustate”. In cosa consiste? Sono state tenute due mele imbustate per un mese esatto, inserendo in una delle due buste un foglietto dipinto con AirLite, che impedisce alle muffe di proliferare e rallenta il processo della così detta “mela marcia”.

Airlite resiste alle muffe e ai superbatteri: i test

Il risultato è stato notevole: solo la mela con il foglietto si è “salvata” dal proliferare delle muffe. L’istituto Giordano ha determinato la resistenza alla corrosione, sperimentando AirLite in un ambiente saturo di nebbia salina ( attenendosi alla norma UNI EN ISO 9227:2017).

E l’istituto in questione non è fermato qui: ha condotto anche un test sull’invecchiamento accelerato con lampada allo xeno al fine di verificare la solidità del colore nella scala dei blu e dei grigi ed un esame per provare la capacità della pittura di essere traspirante, ossia permeabile al vapore acqueo.

E’ stata quindi ottenuta una certificazione francese A+ persino per le emissioni VOC dei prodotti nell’edilizia. Ma come funziona la vernice, all’atto pratico? L’imprenditore Bernardoni risponde:

“ Superficie dipinta con Airlite e luce, non serve altro. Non c’è bisogno che il sole colpisca direttamente i muri, ma è sufficiente una frequenza luminosa inferiore ai 390nm. Il processo di reazione fotocatalitica s’innesca con l’irradiazione UV e fa in modo che gli elettroni presenti nella banda di valenza saltino alla banda di conduzione mettendoli a disposizione di ciò che è esterno alla parete. Cosa c’è di esterno? Molecole di acqua ed ossigeno alle quali gli elettroni si combinano formando dei radicali che attaccano gli inquinanti inglobandoli”.

I primi risultati sono arrivati dopo poco: basti pensare al Traforo che collega Via Nazionale con Via del Tritone, sotto ai Giardini del Quirinale e con un traffico veicolare molto intenso. Una vera e propria camera a gas, insomma: eppure, i risultati ottenuti hanno dato a questa vernice e ai suoi “padri” visibilità internazionale. I valori di NOx sono diminuiti del 51% con l’eliminazione di tutti i picchi.

Ci sono filmati della CNN e di TV Globo Brasile che hanno documentato l’efficacia del provvedimento, dando credibilità maggiore al progetto.

Airlite: una nuova tecnologia

Il Dipartimento di Ingegneria Chimica Materiali e Ambiente dell’Università La Sapienza di Roma ed il Queens IPS International Photocatalyst Standards Testing Centre dell’Università di Belfast hanno attestato come Airlite elimini gli ossidi di azoto con la sola azione della luce, ponendo il loro focus sulla tanto acclamata proprietà antibatterica che promette di distruggere il 99,9998% dei batteri.

Insomma, pare che questa vernice sia davvero una tecnologia funzionante e che possa essere un importante passo per il futuro ambientale del pianeta.

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