Omicidio Meredith, il dramma di Raffaele Sollecito: “Non mi vuole nessuno”

Il mistero sull’omicidio Meredith è ancora presente ma oggi Raffaele Sollecito rompe il silenzio e racconta il suo grande dramma

Omicidio Meredith
Omicidio Meredith

Raffaele Sollecito è uno dei protagonisti dell’Omicidio di Meredith Kercher, insieme alla sua ex fidanzata Amanda Knox che oggi rompe il silenzio e rivela il suo dramma più grande.

La scarcerazione di Raffaele Sollecito

La vicenda che ha coinvolto direttamente questo ragazzo è durata dieci anni, da quel momento che la coinquilina della sua ragazza fu trovata morta il 1° novembre.

Raffaele in quel periodo aveva 23 anni e oggi ne ha 35, ora definitivamente assolto dalla Cassazione dopo un periodo di carcere, accuse e nessuna risposta.

Non è stato facile per lui ma lo è ancora meno oggi, che deve fare i conti non più con la giustizia ma con il mondo reale.

Il dramma di Raffaele oggi

Raffaele Sollecito ha rilasciato un’intervista a Radio Italia Anni 60, per il programma radiofonico “La Dolce Vita” a Roberta Marchetti e Andrea Ponzano – riportata da Today:

“la mia vita è sempre stata marchiata da questa vicenda”

Il ragazzo ha confermato di non badare più allo sguardo della gente ma di essere lieto quando qualcuno vuole chiedere direttamente a lui, la verità.

Ma la cosa che evidenzia il suo dramma sono le continue mancanze di offerte di lavoro, o meglio:

“ho ricevuto anche tante proposte interessanti dall’estero, poi sfumate”

Proposte di lavoro ritirate con una lettera protocollata:

“non possono assumere uno come me, per non avere pubblicità negativa”

Tante volte, confessa, ha pensato di non farcela e che tutto questo non sia stato facile da affrontare sopravvivendo grazie al suo spirito e al suo ottimismo.

Le domande poi ricadono su Amanda Knox e il loro rapporto:

“Non la sento da tempo. Innamorati? No, siamo stati insieme solo una settimana”

Sulla giustizia italiana poi ammette di non avere più fiducia:

“nessuno mi ha mai chiesto scusa e non ho mai avuto risarcimenti indebitandoci in maniera distruttiva”

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