Omicidio Murazzi, emersa la scoperta dei Ris di Parma: la conferma dopo tre mesi di analisi

Lo sconvolgente omicidio dei Murazzi ora è ad una svolta, con la scoperta dei Ris di Parma sull’arma del delitto indicata da Said

Omicidio Murazzi
Omicidio Murazzi

L’omicidio dei Murazzi è uno dei fatti di cronaca che sono rimasti impressi nella memoria di tutti. Ma ora c’è una svolta, o meglio una conferma dopo tre mesi di analisi da parte dei Ris di Parma.

L’omicidio di Stefano Leo

Era il 23 febbraio quando Stefano si stava dirigendo sul posto di lavoro, mentre passeggiava per le strade del centro sul lungo Po.

Nello stesso momento Said Mechaquat di 27 anni entrava in un supermercato di Via Borgaro per comprare un coltello in ceramica, viola pagandolo solo 10 euro.

Un incontro il loro occasionale: da una parte un ragazzo felice e dall’altra uno che ha preso quel coltello e lo ha utilizzato per uccidere – lasciandolo agonizzante sull’asfalto senza motivo.

Le telecamere di videosorveglianza hanno ripreso la sua fuga ed è bastato attendere un mese circa perché si costituisse:

“l’ho ucciso perché era felice”

Anche se il povero Leo, oltre ad essere un ragazzo solare e sorridente, somigliava fisicamente all’uomo che sta crescendo oggi i figli di Said – lo stesso che è stato minacciato più volte dall’uomo.

La scoperta dei Ris di Parma sull’arma del delitto usata per Stefano Leo

Said durante il suo interrogatorio aveva indicato il luogo dove era stato nascosta l’arma del delitto, ovvero dentro una cabina elettrica di Piazza D’Armi – vicino al suo dormitorio.

I Ris di Parma dopo tre mesi di analisi sono riuscite a trovare il Dna di Stefano Leo – nonostante l’arma fosse stata pulita da Said.

Impostazioni privacy