Messico, italiani scomparsi: emerge l’intercettazione che incastra un pericoloso boss

Svolta nel caso del Messico con gli italiani scomparsi per la quale si sono perse le tracce. Una intercettazione potrebbe ora far luce su questa misteriosa perdita di tracce

Messico, italiani scomparsi
Messico, italiani scomparsi

In Messico gli italiani scomparsi tengono con i fiato sospeso non solo le famiglie, non avendo più loro notizie da gennaio 2018. Ma una intercettazione potrebbe cambiare il corso delle indagini.

La scomparsa dei tre italiani in Messico

Il 31 gennaio 2018 Raffaele Russo di 60 anni è sparito nel nulla insieme al figlio Antonio di 25 anni e al nipote Vincenzo Cimmino di 29 anni.

Residenti a Napoli, l’attività di ambulanti aveva portato loro a Tecaltilan, sparendo nel nulla senza lasciare alcuna traccia – o quasi.

I familiari dopo pochi giorni hanno lanciato l’allarme ed era emerso che, mentre Raffaele Russo si trovava nella cittadina da 16 anni – figlio e nipote lo avevano raggiunto solo una settimana prima della scomparsa.

L’intercettazione del pericoloso boss messicano

Quello che emerge anche da Ansa è che potrebbero esserci numerose novità in merito a questo strano episodio di cronaca.

Claudio Feletti, avvocato delle famiglie, ci sarebbe una intercettazione con El Quince – uno dei boss messicani tra i più temuti e pericolosi – in carcere dal mese di luglio 2018:

“dalle indagini emerge un elemento fino ora non dichiarato delle autorità locali”

Secondo le intercettazioni, il boss era a conoscenza del rapimento dei tre italiani. Nella stessa ci sarebbero delle direttive, su cosa fare di loro – l’identità dell’interlocutore per ora è secretata.

Questo elemento si accompagna all’altro:

“sulla macchina guidata da raffaele, ci sono delle impronte digitali per la quale si attendono risultati”

Ora si va avanti nelle indagini, sperando possano portare a qualche elemento aggiuntivo sino alla verità sulla scomparsa dei tre uomini.

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