Fa un sondaggio “Devo morire?”: su Instagram vince il sì, il tragico epilogo

Agghiacciante gesto di una 16enne, protagonista di un macabro sondaggio sui social. L’allarme delle autorità locali sul rischio emulazione, ma il problema è mondiale

sondaggio Instagram
Fa un sondaggio choc su Instagram: il gesto estremo di una 16enne dopo la risposta degli utenti

Ha deciso di sottoporre la sua vita all’esito di un macabro sondaggio su Instagram, al termine del quale avrebbe preso un’incredibile decisione. Protagonista della vicenda una 16enne, il cui caso è rimbalzato sulle cronache internazionali. “Devo morire?“, poi l’assurdo epilogo.

“Devo morire?”: gli utenti dicono sì, lei si suicida

Il sondaggio di una 16enne su Instagram ha avuto un epilogo agghiacciante. Il tenore della domanda posta agli utenti ha lasciato tutti senza parole. È successo in Malesia, dove le autorità hanno lanciato l’allarme sul forte rischio emulazione.

Ha chiesto “Devo morire?” ai suoi interlocutori virtuali, e dopo il trionfo del ‘sì’ si è suicidata. Secondo quanto emerso, la minorenne morta dopo l’insano quesito online si sarebbe lanciata dal tetto del suo palazzo.

L’allarme delle autorità: “Giovani in pericolo”

A trovare il suo corpo senza vita è stato il fratello, che avrebbe anche trovato sul profilo Facebook della ragazza alcuni contenuti preoccupanti. Parole oscure che la famiglia non avrebbe mai intercettato, sintomo di un forte disagio personale: “Voglio morire, sono stanca“. Quanto abbia inciso il responso dei follower nella scelta di farla finita è ora materia di indagine.

La polizia indaga sulla drammatica vicenda, per cui potrebbero arrivare presto anche dei provvedimenti a carico di chi ha risposto positivamente al sondaggio.

Secondo il deputato Ramkarpal Singh ci sarebbero i presupposti per ipotizzare il reato di istigazione al suicidio. Per questo tipo di accusa, in caso di condanna per fatti che abbiano come vittime dei minorenni, la legge della Malesia prevede la pena di morte.

Sul tavolo del dibattito politico interno, che si innesta inevitabilmente in uno spettro d’analisi necessariamente internazionale, la necessità di maggiori tutele per i minori sul web e l’incremento di protocolli di intervento per prevenire simili derive.

Chiaro il punto di vista del ministro della Gioventù, Syed Saddiq Syed Abdul Rahman, che ha affidato alla stampa locale una cruda prospettiva sull’accaduto: “Sono sinceramente preoccupato per lo stato di salute mentale dei nostri giovani. È un problema nazionale che deve essere preso sul serio“.

 

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