Matteo Salvini, legge sulla castrazione chimica: “Non ci fermeremo”

Per la legge sulla castrazione chimica voluta da Matteo Salvini – e lega – si stanno raccogliendo numerose firme. Ma cosa ne pensano gli italiani?

Matteo Salvini
Matteo Salvini

Dopo i tanti fatti di cronaca in merito alle violenze sessuali, Matteo Salvini e la Lega lanciano la raccolta firme al fine che la castrazione chimica diventi legge. Ecco come hanno risposto gli italiani.

Castrazione chimica come legge italiana

Una battaglia indetta da Lega e dal vice premier al fine che possa diventare una legge concreta, soprattutto a seguito dei numerosi fatti di cronaca che si stanno susseguendo in questo momento.

Non mancano le notizie di violenza sessuale ai danni di donne e minori, con la richiesta sempre più avanzata di fare qualcosa di concreto che vada oltre la detenzione in galera.

Il vice premier ha indetto quindi una raccolta firme atta a poter richiedere la castrazione chimica facendola diventare una legge, da poter impugnare valutando e accertandone il caso:

“su questo non ci fermeremo sino a quando non sarà legge dello stato”

In tutto questo è bene evidenziare che il vice premier Luigi Di Maio, durante un incontro in Sardegna, ha precisato di non essere favorevole:

“non vi hanno detto che deve essere volontaria e applicata solo per reati minori”

La raccolta firme per la Lega

Durante la prima giornata di sottoscrizione – oggi si prosegue la raccolta – si sono raccolte oltre 50 mila firme nelle piazza lungo tutto lo stivale:

“Quasi il 60% degli italiani è favorevole”

Nel testo della castrazione chimica si evince di come gli stupratori e i pedofili non dovranno solo andare in galera ma anche essere sottoposti all’operazione. Le firme sono da intendersi per sostenere la proposta di legge della Lega alla Camera dei Deputati – N° 272 del 23/03/2018.

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