“Mi sono offerto come ostaggio” Bus incendiato a Milano: il terribile racconto di Nicolò

Nicolò si è offerto volontario come ostaggio sul bus incendiato a Milano, per salvare i suoi compagni e fermare la furia di Oyssenou Sy

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Nicolò era dentro quel maledetto bus incendiato a Milano offrendosi come ostaggio, per cercare di fare l’impossibile durante quegli attimi di terrore e paura.

La vicenda

Carabinieri e ragazzini sono stati i veri eroi in una vicenda che avrebbe potuto portare ad una vera e propria strage. Sappiamo bene che ora Oyssenou Sy è in galera e che non sente alcun pentimento per quanto commesso – come dettagliato in questo nostro articolo – tanto che i detenuti stessi gli stanno facendo passare notti e giorni poco gradevoli.

All’interno di quel bus ogni ragazzino ha una storia da raccontare, come Adam che ha chiamato prontamente sua madre di nascosto per lanciare l’allarme e Rami che con coraggio ha avvertito i Carabinieri, al fine che tutto si risolvesse per il meglio.

Ma tra loro c’è anche Nicolò che ha fatto un gesto da vero eroe, con fermezza e determinazione.

Il coraggio di Nicolò

Nicolò, come si evince da Sky TG 24, è proprio uno di quei 51 ragazzini che si trovavano dentro il bus dirottato dall’autista. Racconta che ad un certo punto Oyssenou Sy ha effettuato una manovra strana, si è fermato tirando fuori delle fascette da elettricista minacciando tutti e chiedendo agli adulti di ammanettare tutti i bambini presenti.

Mentre l’uomo cospargeva il pavimento di benzina, tutti i ragazzi sembravano essere come pietrificati dalla paura e lo stesso ha richiesto ci fossero due ostaggi:

“eravamo una bomba umana”

Per questo motivo si è offerto lui come ostaggio, pensando di fare la cosa giusta e prendere tempo prima che il bus esplodesse con loro dentro. Un altro piccolo eroe che ha contribuito alla salvezza di tutti e 51 i ragazzi del bus.

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