Caso Caiazzo, bruciata viva mentre era incinta: la decisione della Cassazione

Indimenticabile il caso Caiazzo, dove la donna era stata bruciata dall’ex fidanzato mentre era incita. Ora la Cassazione ha emesso il suo giudizio

Caso Caiazzo, bruciata viva mentre era incinta: la decisione della Cassazione

Il caso Caiazzo aveva colpito molto l’opinione pubblica, vedendo questa bellissima donna incinta bruciata dal suo ex fidanzato per una gelosia senza alcun senso. Cosa ha deciso la Cassazione?

La vicenda

Era il primo febbraio 2016 quando Paolo Pietropalo si era appostato davanti alla casa dell’ex compagna Carla Ylenia Caiazzo – incinta di otto mesi – dandole fuoco per eliminarla da questo mondo. Il motivo? Pura gelosia, infatti l’uomo era convinto che la sua compagna avesse un altro e lo tradisse tanto da agire in maniera violenta e devastante.

La Caiazzo si è salvata da quell’incubo, dopo essere rimasta in coma per 20 giorni e aver dato alla luce la sua bambina – forte nonostante tutto quello che è successo. Una volta risvegliata ha dovuto subire più di 40 interventi, infatti durante l’aggressione Carla ha pensato a proteggere la pancia ma non il viso.

Più di una volta, ha dichiarato, avrebbe voluto mollare e abbandonarsi ai dolori lancinanti che ogni giorno aumentavano sempre di più.

L’accusa e la condanna

Paolo Pietropalo fu arrestato con l’accusa di tentato omicidio e stalking e condannato in primo grado a 18 anni di reclusione con il rito abbreviato. La sentenza era stata convalidata dalla Corte d’Appello di Napoli.

Nella giornata di ieri la Cassazione ha confermato nuovamente i 18 anni di reclusione in carcere per aver dato fuoco all’ex compagna mentre era incinta della sua bambina. Una sentenza che la Caiazzo ha reputato corretta seppur sperasse in una pena più lunga. 

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