Il programma più seguito dalle famiglie Domenica In, affronta il tragico caso dell’Omicidio della giovane Desirèe Mariottini, violentata e drogata da un gruppo di extracomunitari a Roma.
Tra gli ospiti di Mara Venier ad intervenire nel dibattito Giampiero Mughini, Francesco Facchinetti,Francesca Barra e Massimo Lugli.
Il primo a prender parola è Francesco Facchinetti il quale sofferma la sua attenzione sull’assenza dello Stato, il quale non protegge i suoi giovani cittadini, ne punisce adeguatamente i colpevoli.
La dichiarazione di Mughini: ‘Desirèe era una predestinata’
In seguito Giampiero Mughini però infiamma il dibattito con una dichiarazione al dir poco choccante, per lui la ragazza era una “predestinata”:
“Si drogava. Ed era nata e cresciuta in un reame di droga, dove non puoi trovare carmelitani scalzi. Era predestinata perché con una vita così e una famiglia così difficilmente avrebbe potuto fare una fine diversa”
Francesco Facchinetti, replica con rabbia affermando che la droga è un fenomeno esistito da sempre, soprattutto tra i giovani, e che i genitori , ora più che mai, hanno paura che i loro figli possano uscire per strada, a causa di tutti i casi, di cronaca nera, che accadono e si sentono al telegiornale.
Giampiero Mughini nel continuare la discussione dichiara:
“Per me non c’è perdono… Queste cose non hanno ragione di esistere, anche quell’una di oggi non ha ragione di esistere perché io non il diritto di uccidere una persona. Noi ci drogavamo come non mai»
Giampiero Mughini conclude dicendo:
«Questa è stata una situazione di un’assurda prepotenza… Veniva da una famiglia difficile, era una ‘principessa’ che stava al centro del reame della droga. Non possiamo stupirci di queste realtà… Altro che principesse! Io uso il sonnifero per dormire; se me lo togliessero, non so come reagirei. Io che sono uno strutturato! Figuriamoci cosa succede con la droga”.
Una vicenda, quella di Desirèe, che ha suscitato paura, rabbia, sconvolgimento, critiche e polemiche. In merito a quanto affermato da Mughini, vivere in un quartiere disagiato, qualsiasi, ci rende veramente dei “predestinati”?