Laura, uccisa e gettata in un pozzo dal compagno: “Ero geloso…”

Il compagno l’ha prima uccisa e poi, per occultare il corpo, l’ha gettata in un pozzo. La mamma della ragazza rivela che non è stata lei ad aver abbandonato sua figlia, ma le fu portata via con la forza

Non dev’essere stato facile vedersi strappare la figlia dalle proprie braccia in tenera età. È esattamente questo ciò che racconta la mamma di Laura la ragazza uccisa e gettata in un pozzo. La donna è stata accusata in passato di aver abbandonato Laura in tenera età, ma si difende e racconta la sua verità.

Un dolore incolmabile quello di una figlia strappata alla vita da chi invece avrebbero dovuto crescerla e proteggerla dal male della vita. Sono queste le parole disperate della donna che ha solo un obiettivo: dire le cose come stano una volta per tutte.

“Dovete sapere la verità e la voglio gridare al mondo: io non ho abbandonato mia figlia. Mi è stata strappata 18 anni fa quando era piccola e adesso una seconda volta per mano di un assassino.”

La donna di nome Angela Conti, mamma di Laura Petrolito, di Canicattini Bagni (Siracusa) in un’intervista svela tutto il mistero che circola intorno a questa vicenda. Al sito Siracusa Oggi, la donna rivela il rapporto che la legava alla figlia Laura, un rapporto sano a dispetto di quanto raccontato:

“Io e mia figlia ci vedevamo, ci siamo frequentate in tutti questi anni. All’insaputa del padre. Sono stata presente, anche se per poco.”

La 20enne però non è cresciuta con il papà Andrea non con la mamma. Ed è proprio il padre che piange ancora la sua morte e chiede giustizia. Laura ha lasciato da soli due bambini piccoli.

A Pomeriggio Cinque, il padre di Laura ha denunciato l’inefficienza della giustizia. Talvolta, infatti, denunciare non basta. Laura è stata uccisa, infatti, dal compagno Paolo Cugno, un muratore di 26 anni e padre di uno dei bambini (il più piccolo) che aveva più volte denunciato. Alle critiche, l’uomo ha risposto:

“Non giudicatemi, non potete sapere il dolore immenso che stiamo provando io e le mie figlie Stiamo soffrendo, non vedremo Laura mai più sorridere. Adesso è una meravigliosa stella. Non descrivetemi con cattiveria.”

Cugno l’ha prima accoltellata più volte e poi ha gettato il corpo in un pozzo artesiano. Il corpo però non è riuscito a finire sul fondo, ma è rimasto incastrato tra le lamiere. Per occultare il corpo, ha schiacciato contro il corpo inerme della ventenne, il coperchio del pozzo.

Un nuovo caso di femminicidio che sconvolge il nostro paese. Cugno ha ammesso di aver ammazzato l’ex compagna solo dopo un silenzio in caserma durato 24 ore.  Quello che ha lasciato senza parole gli inquirenti è stato senza dubbio la crudeltà con la quale Paolo ha ammazzato Lauretta: almeno sei le coltellate inferte al collo e al petto. L’intera comunità del paesino vicino alle chiese barocche di Noto, si stringe intorno al padre della ragazza.

A cominciare dalla sindaca Marilena Miceli che seguiva da anni il caso di Laura Petrolito. Era piccolissima quando venne abbandonata dalla madre che si scagiona dicendo di essere stata costretta ad abbandonarla. Di fatto, Laura è crescita col papà e ha avuto relazioni tumultuose con uomini. Ancora minorenne ha dato alla luce il suo bimbo e poi l’ultimo avuto proprio da Paolo che agli inquirenti si è giustificato:

“Ero geloso. Abbiamo litigato. Ho afferrato quel coltello d’impeto…”.

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