L’Italia cede 300 km quadrati di mare alla Francia: “Niente pesca, né altre attività commerciali per gli italiani”

La Farnesina smentisce l’accordo siglato nel 2015: l’Italia non dovrà cedere parte del suo mare alla Francia,  perché non è stato ratificato alcun trattato, ma i francesi non sentono ragioni

Secondo l’accordo siglato a Caen il 21 marzo 2015, il Governo Renzi avrebbe regalato alla Francia decine di miglia di acque territoriali al largo delle coste della Liguria e della Sardegna. Secondo quanto affermato dai francesi, l’accordo prevedrebbe la cessione a titolo gratuito da parte dell’Italia verso la Francia di acque territoriali (accordo avvenuto con la supervisione di Gentiloni, al tempo Ministro degli Esteri) giustificato come “un atto necessario per aggiornare i confini alla luce della convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (Unclos) del 1982”.

L’accordo entrerà in vigore il prossimo 25 marzo. Così facendo, le acque territoriali francesi in prossimità della Corsica passano da 12 a 40 miglia. Quindi,il confine al largo della parte nordoccidentale della Sardegna si allargherà fino alle 200 miglia. La cosa più sconcertante è che al largo della costa sarda è stata individuata di recente una considerevole riserva da 1,4 trilioni di metri cubi di gas e da 0,42 miliardi di barili di petrolio. Stando all’accordo- nello specifico in base all’articolo 4- i francesi hanno diritto di accedere alla riserva presente sotto il fondale italiano, avviando la trivellazione direttamente dal versante francese.

In sostanza, le navi dei Paesi dell’Unione potranno transitarvi, ma all’Italia non sarà più permesso fare fruttare la risorsa in termini economici. La pesca e tutte le attività commerciali possono essere gestite solo dalla Francia. All’Italia resta la protezione ecologia del sito. Non mancano le polemiche ovviamente. La situazione sta diventato più scottante del previsto. Il ministro degli Esteri precisa:

“L’accordo bilaterale del marzo 2015 non è stato ratificato dall’Italia e non può pertanto produrre effetti giuridici relativamente alle dichiarazioni di alcuni esponenti politici”.

È chiaro il riferiemnto  a Giorgia Meloni, che ha postato sul suo  profilo Facebook una frase in riferimento all’atto suddetto:

“In assenza di un intervento del governo italiano, il 25 marzo entrerà in vigore il Trattato di Caen con il quale verranno scandalosamente sottratti al Mare di Sardegna e al Mar Ligure alcune zone molto pescose e il diritto di sfruttamento di un importante giacimento di idrocarburi recentemente individuato.”

 

Per la Farnesina, proprio perché l’accordo bilaterale del marzo 2015 non è stato ratificato dall’Italia, “i confini marittimi con la Francia sono pertanto immutati e nessuno, a Parigi o a Roma, intende modificarli”. Cosa accadrà quindi il prossimo 25 marzo? La Farnesina rivela che in quella data ci sarà solo una consultazione pubblica in vista della preparazione di un documento strategico sul Mediterraneo in base direttive europee esistenti e non avrà lo scopo, quindi, di modificare le delimitazioni marittime nel Mediterraneo.

Nonostante l’accordo non sia mai stato ratificato dal Parlamento italiano, la Francia – notando l’ostruzionismo del Parlamento italiano – ha avviato con un decreto una procedura amministrativa unilaterale, frutto di una consultazione pubblica avvenuta a Bruxelles. L’iter del procedimento ha come data di scadenza il 25 marzo 2018. l’Italia cosa farà? Non ci resta altro da fare che aspettare e vedere come si muoverà il Governo.

 

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