Vulvodinia, cos’è e come si cura questa patologia? Sintomi e rimedi

La vulvodinia è un disturbo patologico doloroso e psicologicamente difficile da sopportare. Quali sono i sintomi e rimedi, naturali e non.

cos'è la vulvodinia e come si cura

La Vulvodinia è una patologia che colpisce la donna: dolore, bruciore e fastidio concentrato nelle parti intime senza cause evidenti.

Ci sono varie cause che possono provocarla e i sintomi che la delineano sono oggi più chiari ai medici: scopri cos’è la vulvodinia e come curarla.

Vulvodinia, un disturbo comune a molte donne

La Vulvodinia è un disturbo che non sempre viene diagnosticato con facilità, solo negli ultimi anni i medici stanno iniziando a considerarlo un vero e proprio disturbo. Prima veniva frequentemente scambiato per una conseguenza di cistiti e candide vaginali croniche.

Dal 1987 attraverso uno specifico test è possibile diagnosticarla.

La Vulvodinia è una patologia fisica con riversamenti anche psicologici che colpisce le donne: è una condizione di dolore acuto e spesso ingestibile percepito nelle parti intime.

Il dolore che si prova ai genitali femminili si manifesta come un forte bruciore, prurito e fitte acute quasi insopportabili che peggiorano la qualità della vita delle pazienti affette da questo disturbo.

Avere rapporti sessuali è molto difficoltoso e spesso impossibile, il dolore è troppo forte per riuscirci. Spesso anche solo stare sedute o indossare un pantalone troppo attillato scatena dei dolori lancinanti.

Sintomi e rimedi

I sintomi tipici di questo disturbo sono:

  1. Bruciore nelle parti intime sia interno che esterno
  2. Percezione di scariche elettriche lungo tutto il corpo
  3. Bruciore durante la minzione
  4. Secchezza vaginale
  5. Sensazione di tanti aghi pungenti
  6. Difficoltà o impossibilità ad avere rapporti sessuali

Le effettive cause certe della Vulvidinia ancora non sono ancora note alla medicina ma senza dubbio questi fattori incidono enormemente:

  1. Infezioni vaginali ricorrenti
  2. Aumento delle fibre nervose nel vestibolo
  3. Candida o cistite persistente curata con troppi antibiotici
  4. Lesione del nervo pudendo
  5. Alterazioni genetiche
  6. Traumi fisici o psicologici causati dal parto o da interventi chirurgici
  7. Contrazione eccessiva della zona genitale

Una delle cause è appunto l’uso improprio e spropositato di antibiotici per curare la cistite e la candida. Lo sapevi che la cistite può essere curata senza medicinali?

Le cause sopra elencate possono verificarsi contemporaneamente oppure la paziente può averne solo alcune.

Per diagnosticare l’effettiva presenza di questo disturbo è necessario sottoporsi ad un test specifico: lo Swab Test. Un medico esperto di questa patologia dovrà praticare un esame vulvare utilizzando un cotton fiock e facendo una leggera pressione in alcuni punti precisi del vestibolo. Se in tali punti la pazienta avverte dolore allora la donna soffre certamente di vulvodinia.

La cura qual è?

La cura per questo disturbo esiste ma può prevedere diversi approcci: spesso la completa risoluzione del problema avviene con l’attuazione di più metodi della medicina contemporanea.

Se si soffre di vulvodinia (effettivamente diagnosticata) i medici consigliano di provare questi metodi:

  1. Elettrostimolazione
  2. Infiltrazioni locali
  3. Psicoterapia
  4. Chirurgia (in casi estremi)
  5. Riabilitazione muscolare del pavimento pelvico
  6. Creme anestetizzanti ad uso dermico e locale
  7. Psicofarmaci per la terapia del dolore

Senza dubbio sono molti rimedi tutti diversi ma sta allo specialista che effettua la diagnosi indicare alla paziente quale dovrebbe essere il metodo curativo più adatto a lei.

Ci sono anche dei rimedi piuttosto efficaci che da soli o abbinati a quelli sopra elencati miglioreranno qualitativamente la vita delle pazienti che soffrono di vulvodinia: yoga, meditazione, agopuntura, tea tre oil e creme alla calendula.

Fare finta di niente non farà scomparire i sintomi, dopo 3 mesi di dolore si parla di disturbo cronico e la qualità della vita peggiora di giorno in giorno.

Non bisogna abbattersi, smettere di avere fiducia in se stessi e mollare la spugna: continuare la ricerca del benessere è l’unica soluzione.

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