Volontari sani infettati per velocizzare il vaccino: la scelta della Gran Bretagna

L’esperimento, molto dibattuto, ha l’obiettivo di accelerare la ricerca sul vaccino.

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L’approccio di questa nuova sperimentazione viene definito “Challenge study”.

Volontari sani contagiati per realizzare il vaccino

Un approccio chiamato Challenge study che mira a velocizzare lo studio e l’ottenimento del vaccino, per accelerarne lo sviluppo.

È l’esperimento in atto nel Regno Unito che si sta preparando ad una mossa, non condivisa da molti ricercatori: iniettare il virus del Covid-19 a volontari sani per sviluppare il vaccino.

L’approccio, come riferisce anche Tgcom24, sembrerebbe essere anche molto rischioso, ma dovrebbe riuscire a produrre risultati in tempi più veloci, rispetto a quelli necessari per lo sviluppo di un vaccino standard, che segua tutti gli step richiesti per arrivare alla formulazione finale.

I volontari che saranno infettati sono tutti soggetti sani di età compresa tra i 18 ed i 30 anni: la produzione vedrà la collaborazione tra la hVivo, un’azienda già avviata nella conduzione dei test ed il Dipartimento per le imprese, l’energia e la strategia industriale, il Royal Free London NHS Foundation Trust.

“Infettare deliberatamente i volontari con un noto agente patogeno umano non è mai da prendere alla leggera”

ha fatto sapere uno dei co-ricercatori dello studio, il professor Peter Openshaw.

Nella prima fase, i ricercatori proveranno a capire quale sia il  minimo grado di esposizione perché si venga contagiati dalla malattia. Dopodiché, utilizzeranno lo stesso modello per capire come funzionano i vaccini una volta entrati in circolo nel nostro corpo, per comprenderne risposta immunitaria e trattamenti.

 

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