Gli italiani si preparano ad un Capodanno in zona rossa. Intanto, potrebbe slittare la riapertura degli impianti sulla neve

L’Italia domani torna zona rossa, giusto in tempo per il Capodanno. Intanto, le stazioni sciistiche, che dovevano riaprire il 7 gennaio, potrebbero non farlo.

capodanno zona rossa

Il coprifuoco per il Capodanno in zona rossa, durerà due ore in più e cioè, fino alle 7 del mattino.

San Silvestro ai tempi della pandemia

L’Italia, nella giornata di domani, e fino al 4 gennaio escluso, tornerà zona rossa, giusto in tempo per il Capodanno. Le motivazioni del governo sul questa scelta, sono state quelle di limitare, se non proibire, le occasioni di contagio.

Inoltre, per la sola notte tra 31 dicembre e 1 gennaio, il coprifuoco durerà due ore in più e cioè, dalle 22 alle 7. La notte di San Silvestro ed il giorno di Capodanno, saranno due sorvegliati speciali da parte delle forze dell’ordine spiegate affinché vengano rispettate le regole.

Molti controlli saranno effettuati anche sul web, al fine di scongiurare possibili veglioni clandestini, organizzati in casa private.

Stando a quanto ha affermato Coldiretti, un italiano su due è pronto a denunciare eventuali comportamenti scorretti da parte della popolazione.

Tra le poche cose che non sarà vietata: mangiare! Stando alla stima di coldiretti, infatti, c’è stato un boom nel settore alimentare, con una spesa media per il cenone a casa che si assesta attorno ai 65 euro.

A rischio la riapertura degli impianti sciistici

Il 7 gennaio sarebbero dovuti riaprire gli impianti sciistici in Italia. Le regioni, però, stanno chiedendo una deroga affinché ciò non avvenga.

Secondo i governatori delle regioni, infatti, allo stato attuale, una eventuale riapertura sarebbe deleteria. Perciò, si chiede che la riapertura slitti al 18 di gennaio.

“a causa anche del recente andamento epidemiologico a livello internazionale che non ha agevolato l’assunzione delle necessarie decisioni, si ritiene non ricorrano le condizioni tali da consentire iniziative e azioni programmabili per permettere l’apertura degli impianti il giorno 7 gennaio”.

Queste le parole riportate da Ansa di Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni.

Impostazioni privacy