Usa, parte dei protagonisti della rivolta sarebbero stati riconosciuti e licenziati

I guai sarebbero arrivati anche per alcuni politici che nonostante non abbiano partecipato attivamente alla rivolta avrebbero dato segnali di sostegno.

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Molti dei rivoltosi si sarebbero rifiutati di indossare la mascherina.

A quanto sembra molti dei sostenitori del presidente uscente Donald Trump che avrebbero assaltato il Campidoglio non avrebbero rispettato le regole anti contagio. Non solo, alcuni protagonisti della rivolta si sarebbero apertamente rifiutati di indossare le mascherine.

Gli assalitori si sarebbero rifiutati di usare le mascherine

Questa scelta però, ha avuto ripercussioni nella vita degli uomini. Molti degli assalitori, infatti, sarebbero stati riconosciuti dalle immagini postate sui social e, di conseguenza, sarebbero stati licenziati.

Il folle gesto sarebbe costato il posto di lavoro a diverse persone

Alcune degli esempi dei sostenitori di Trump che hanno perso il lavoro, e che sono trapelati in rete, sono: una agente immobiliare di Chicago, un impiegato del Maryland e un avvocato del Texas.

Non solo, anche alcuni politici locali, i quali hanno sostenuto l’azione, sarebbero finiti nei guai. Ad esempio l’ex deputato statale della Pennsylvania Rick Saccone, ora professore associato del Saint Vincent College.

L’istituto, infatti, dopo aver visionato le immagini postate sui social dal professore avrebbe chiesto un’inchiesta interna. A seguito di ciò, lo stesso Saccone avrebbe presentato una lettera di dimissioni come detto dallo stesso collage in una nota ufficiale.

“Il professor Saccone ha immediatamente presentato una lettera di dimissioni che noi abbiamo accettato con effetto immediato”.

Infine, dei provvedimenti sarebbero stati presi anche per chi non ha partecipato fisicamente alla protesta. Il responsabile della sicurezza del partito repubblicano del Texas, ad esempio, sarebbe stato licenziato per alcuni commenti a favore dell’assalto.

Persino la moglie di Clarence Thomas, Ginny, giudice ultraconservatore della Corte Suprema, infine, sarebbe stata censurata a causa dei suoi tweet che avrebbero sostenuto l’accaduto. Insomma un clima certamente non facile quello che si respira adesso in America.

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