Guerra USA-Italia: Web Tax e dazi sui prodotti Made in Italy

Trump contro la Web Tax italiana: scatteranno i dazi e tariffe

Dopo la guerra commerciale Cina-USA adesso gli Stati Uniti tuonano contro l’Italia per l’introduzione della Web Tax.

Da una recentissima intervista rilasciata a The Wall Street Journal Steven Mnuchin, Segretario del Tesoro statunitense ha dichiarato che gli USA sono pronti ad introdurre dazi e tariffe sui prodotti tricolore.

La Web Tax è tornata di nuovo al centro del dibattito dei policy maker americani: dopo il dietrofront della Francia, il presidente USA Donald Trump ha minacciato dazi sui prodotti italiani.

Nel mirino, la Web Tax 3% sui proventi da servizi digitali generati da soggetti con un fatturato eccedente i 750 milioni di euro, di cui almeno 5,5 online.

La Web Tax con aliquota al 3%, introdotta dal Governo italiano, mira a danneggiare i colossi digitali americani del calibro di Google.

Web Tax: Trump minaccia dazi a Italia

“Contrastiamo il crescente protezionismo degli Stati europei che prende di mira le aziende americane”,

così ha sottolineato la Casa Bianca.

Gli USA sono pronti per entrare in “attacco” contro la Web Tax introdotta da Governo Conte “Bis” volta a discriminare le aziende americane come Google, Apple, Facebook e Amazon.

La nuova offensiva commerciale del Presidente americano Trump arriva alla vigilia del summit Nato di Londra.

Web Tax: dazi punitivi contro la Francia

Una tregua di 90 giorni concordata dalla Casa Bianca con Parigi per tentare una conciliazione sulla Web Tax.

Secondo gli Stati Uniti la tassa francese sui colossi digitali è impropria e assolutamente discriminatoria, oltre ad essere assolutamente contraria alle norme internazionali e “gravosa” per le aziende tecnologiche statunitensi.

La Web Tax francese prevede un’aliquota del 3% su ricavi derivanti dai servizi digitali delle società del web, che eccedono i 750 milioni di euro su scala mondiale, di cui almeno 25 milioni in Francia.

Sulla Web Tax francese, Parigi ha chiarito che la tassa non è sulle imprese statunitensi ma sui servizi digitali.

Il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire sottolinea:

“Noi non rinunceremo mai alla nostra intenzione di tassare in modo giusto i giganti tecnologici”.

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