Agguato a Torvaianica: morto il 38enne colpito da due colpi di pistola in spiaggia

Non ce l’ha fatta l’uomo di origini albanesi colpito da due colpi di pistola la scorsa domenica, mentre si trovava sulla spiaggia di Torvaianica.

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Gli inquirenti stanno seguendo la pista dell’omicidio di mafia, ma le indagini proseguono a tutto campo.

L’agguato a Torvaianica

Era domenica mattina quando due persone, a bordo di una moto, giungono all’esterno dello stabilimento Bora Bora, alla spiaggia di Torvaianica.

Uno dei due fa fuoco contro Selavdi Shehaj, 38enne di origini albanesi, conosciuto da tutti come Simone. Due colpi che lo colpiscono dritto alla spina dorsale. L’uomo è in spiaggia, con altri bagnanti, quando viene raggiunto dal sicario. I due si allontanano poi tra la folla, facendo perdere le loro tracce.

Come riferisce anche La Repubblica, le sue condizioni sono apparse subito gravissime, tanto che si è reso necessario il trasferimento in elisoccorso all’ospedale San Camillo.

La pista degli inquirenti

Il 38enne è morto questa mattina, dopo l’improvviso aggravarsi delle sue condizioni. Per i due sicari l’accusa è ora di omicidio volontario.

Stando ad una prima ricostruzione delle indagini, la dinamica dell’agguato fa pensare che il 38enne abbia “pestato i piedi” a qualche criminale importante, che ha poi voluto vendicarsi.

Lo scorso luglio Selavdi Shehaj aveva finito di scontare gli arresti domiciliari dopo due anni e mezzo: i carabinieri lo avevano trovato con cinque chili di droga e per lui erano scattate le manette.

Una quantità non esigua di stupefacente, ma neppure così importante da far pensare che fosse inserito in un contesto criminale tale da giustificarne l’omicidio.

Eppure, la dinamica dell’esecuzione conduce proprio ad una pista criminale. La scelta del luogo affollato, sotto gli occhi di tante persone, fa pensare alla volontà di dare una lezione chiara a chi ha pestato i piedi a qualcuno d’importante.

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