Torino, spara alla ex in un parcheggio e poi si suicida: era attivo il Codice Rosso

L’uomo aveva già minacciato la donna e l’ha uccisa con una pistola detenuta illegalmente. Ecco cosa è accaduto a Torino.

Omicidio-suicidio a Torino in sedia a rotelle

I parenti della donna avevano anche arrivato il Codice Rosso per proteggerla ma un incontro tra i due a Venaria in Provincia di Torino è stata fatale.

Omicidio-suicidio a Torino

Non accettava la separazione il 46enne Antonino La Targia ed ha deciso di sparare alla ex moglie Maria Masi di 42 anni.
I due non vivevano insieme già da tempo, infatti la donna aveva deciso di porre fine alla relazione.

La Masi infatti era tornata ad abitare con i suoi genitori ed aveva portato con sé anche la figlia avuta da La Targia.
Non si conoscono i motivi della separazione né dei conflitti successivi ma dalle indiscrezioni emerse l’uomo l’aveva già minacciata varie volte.

La furia di La Targia si è scatenata dopo un’ultima discussione nel parcheggio dove si erano incontrati, a Venaria.
L’uomo ha scaricato sulla donna numerosi colpi di pistola che possedeva illegalmente.

Da quanto emerge dalla ricostruzione l’arma sarebbe una calibro 9 ed il 46enne ha colpito a morte la donna mentre stava per salire sulla sua auto, una Dacia Duster, parcheggiata nei pressi del chiosco sotto la casa dei genitori di Maria.

Il Codice Rosso non ha funzionato?

La tragica vicenda non si è concluda con la morte della donna.
Il marito, sulla sedia a rotelle è riuscito a tornare a casa indisturbato con l’aiuto di alcuni dei presenti che non avevano capito quanto accaduto.

Non solo non avevano capito che quell’uomo era un assassino ma l’hanno anche aiutato a salire le scale di casa propria con la sedia a rotelle.
Proprio qui, con la sua stessa pistola con cui aveva ucciso la ex moglie, Antonino La Targia si è sparato alla tempia, uccidendosi.

A fare rabbia è l’ennesima incoerenza normativa a causa della quale la 42enne non è stata aiutata in tempo.
I genitiri della donna, che da qualche mese ospitavano lei ed i due figli della coppia, avevano già chiesto l’attivazione del Codice Rosso sperando di poterla tutelare.

Dopo 15 anni di matrimonio infatti il legame tra i due si era definitivamente deteriorato ma l’uomo come in altri casi di femminicidio non voleva accettare la separazione: ciò aveva portato anche molte gravi minacce nei confronti della moglie.

Il Codice Rosso, misura a cui erano ricorsi i parenti di Maria, è stato introdotto dal 2019 e per legge dovrebbe velocizzare i tempi per un processo penale ed anche per mettere in sicurezza la donna.

Nemmeno tale misura però è arrivata in tempo per riuscire a fermare l’uomo dal suo intento omicida che poi ha puntato l’arma contro di sé lasciando i due bimbi, che nel momento della tragedia non erano presenti, orfani di entrambi i genitori.

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