Temperature, perché in Italia crescono più che in tutto il mondo

Le temperature crescono più rapidamente in Italia, rispetto al resto del mondo. La lotta al cambiamento climatico, resta lontano.

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Le temperature crescono più rapidamente in Italia, se confrontate col resto del mondo. Nel 2018 si è registrata un’anomalia media pari a +1,71 gradi, rispetto alla media climatologica avuta tra 1961-1990. Questi dati sono superiori rispetto alla media globale di quasi un grado. A darci questi dati è l’ISPRA nel suo Annuario dei dati ambientali 2019 recentemente presentato.

I punti analizzati

L’Italia sta faticando a contrastare il cambiamento climatico.il primo trimestre del 2020 grazie alle misure di contenimento ha visto una riduzione dei gas serra del 5,5%, con una caduta del PIL pari a -4,7 %. Calano rispetto al periodo 1990 – 2018 del 17,2% le emissioni di gas serra, ma gli obiettivi sono ben maggiori.

  • Bacino Padano: si tratta della zona maggiormente inquinante in Europa. Il limite giornaliero del PM10 è stato superato dal 21% delle stazioni di monitoraggio nel 2019. Al contrario i valori dei PM2,% sono rimasti al di sotto dei limiti nella maggior parte delle stazioni di rilevamento. Un buon effetto del lockdown è stata la riduzione del 40/50% di biossido di azoto nel Nord e nella Pianura padana.
  • Consumo del suolo: anche questo dato sta rallentando, arrivando a 2 metri quadri al secondo fra il 2017 e il 2018. Si sono cementificati 23.000 km2. Ricordiamo che questo potrebbe aggravare il dissesto idrogeologico del paese.
  • Pesticidi: inquinano il 24,4% dei punti monitorati delle acque superficiali ed il 6% delle acque sotterranee. Ci sono state concentrazioni superiori rispetto i limiti. La UE è il secondo produttore di queste sostanze, mentre l’Italia è il terzo a livello europeo.
  • Inquinamento elettromagnetico: è anch’esso aumentato tra il 4% e il 6% tra luglio 2018 e settembre 2019. I casi hanno riguardato gli impianti radio televisivi e le stazioni Radio Base della telefonia mobile. Per quanto riguarda le basse frequenze ELF prodotte da elettrodotti ed elettrodomestici, nessuna variazione.
  • Risorse e rifiuti urbani: per quanto riguarda la produzione di rifiuti, non abbiamo incrementi sostanziali. Per quanto riguarda le risorse, in nostro paese è il terzo produttore nell’Unione europea.
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