Stupro a Londra, i due ragazzi italiani condannati a 7 anni e mezzo: “Ridevano dopo la violenza”

Arriva la condanna per i 2 studenti accusati di stupro a Londra. In un video vennero ripresi mentre ridevano e si scambiavano immagini sul cellulare

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Condannati per stupro i 2 studenti italiani accusati di aver violentato una ragazza a Londra.

La ricostruzione della violenza

Era la sera del 26 febbraio 2017 quando due studenti italiani, Ferdinando Orlando e Lorenzo Costanzo, decisero di trascorrere la serata in una discoteca di Soho, il Toy Room Club.

È proprio in quel locale che i 2 ragazzi, uno di Napoli e l’altro di Bologna, incontrano la loro vittima, una ragazza londinese di 25 anni. Qualche bacio in pista, poi scatta la violenza. I 2 scendono con la giovane vittima in un sottoscala ed è lì che sarebbe avvenuto lo stupro. La ragazza era visibilmente ubriaca, come lei stessa avrebbe ammesso durante gli interrogatori.

Aveva iniziato a bere presto quel giorno, per festeggiare il compleanno di un suo amico. Poi la serata in discoteca, durante la quale aveva bevuto altri drink, fino all’incontro con i 2 italiani.

La condanna

Nel pomeriggio di ieri il giudice ha emesso la sentenza di condanna per i 2 ragazzi. Entrambi sono stati condannati a 7 anni e mezzo di carcere per violenza sessuale.

Al termine della violenza, le telecamere interne del locale avrebbero immortalato Orlando e Costanzo mentre si abbracciavano e si congratulavano, scambiandosi immagini scattate col cellulare.

La vittima è stata trovata nel bagno delle donne dal personale del locale. Una volta rientrata a casa, la sua compagna l’aveva portata prima in ospedale, poi dalla Polizia per sporgere denuncia.

A pochi giorni dallo stupro avvenuto a Londra, Lorenzo Costanzo era tornato in Italia, mentre Ferdinando Orlando era rientrato una settimana dopo.

Costanzo, tornato a Londra per assistere ad una partita di calcio, era stato fermato alla dogana. L’altro studente si sarebbe invece consegnato volontariamente alla Polizia. I due si erano sempre difesi parlando di un rapporto consenziente con la vittima.

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