Stupro di Viterbo, svolta nel caso: Licci e Chiricozzi agli arresti domiciliari

Una svolta nel caso dello stupro di Viterbo, con i due colpevoli agli arresti domiciliari nell’incredulità della vittima. Perché questa decisione?

Stupro di Viterbo
Stupro di Viterbo

I due indagati per lo stupro di Viterbo escono dal carcere e si aggiudicano gli arresti domiciliari. Ecco il perché di questa decisione.

La violenza dentro il pub

Il fatto è avvenuto il 12 aprile quando Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci, hanno invitato ad una festa una ragazza di 36 anni. La donna è stata tratta in inganno, tanto che dopo un avvicinamento dei due –  e il rifiuto palese di lei –  due giovani le hanno dato un pugno in pieno volto abusando successivamente una volta che ha perso i sensi.

Tutto l’atto viene ripreso con il cellulare e divulgato in una chat di gruppo, vantandosi di quanto svolto. I due ragazzi sono finiti in carcere ma i legali della difesa hanno richiesto, ai tempi, gli arresti domiciliari.

Braccialetto e arresti domiciliari per i due indagati

I due indagati tornano a casa, come da decisione del Gip del Tribunale di Viterbo – Cialoni – che ha concesso ai due il braccialetto elettronico e gli arresti domiciliari.

I due ragazzi di 20 anni erano stati arrestati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo, grazie non solo alla testimonianza della vittima ma anche ai filmati dei video trovati nei cellulari.

Il Pm Adragna ha chiuso le indagini sul caso e verranno giudicati con il rito immediato. I legali della difesa hanno tempo ancora dieci giorni, per chiedere che venga disposto un rito alternativo al Tribunale di Viterbo.

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