Stretching: in cosa consiste quando praticarlo, a chi fa bene

Dall’inglese “to stretch”, che significa “allungare”, lo stretching consiste,  avete indovinato, nell’allungare il corpo, i muscoli e le articolazioni.

È una pratica che ti permette di ritrovare il tuo corpo, e di rimetterti a fuoco su te stesso. È importante ricordare che hai i muscoli, e che puoi far loro del bene allungandoli.

Lo stretching è l’ideale per sciogliere le articolazioni, allungare i vari muscoli del corpo, ritrovare la sua flessibilità, adottare buone posture e rilassarsi dolcemente.

Da praticare senza moderazione, appena se ne presenta la necessità anche perché è inevitabile, con la reclusione perdiamo molta mobilità, poiché non camminiamo più e passiamo la maggior parte del nostro tempo seduti.

È in momenti come questi che la pratica dello stretching può essere buona, perché permette, attraverso le sue varie azioni, di sciogliere le tensioni.

Si tratta di una disciplina della cosiddetta famiglia delle palestre “soft”, lo stretching è un piccolo miracolo per il corpo umano. Cosa c’è da sapere su questa pratica, che fa bene al corpo quanto alla mente?

Una pratica controversa

Lo stretching una volta veniva praticato al solo scopo di preparare l’atleta a un’estrema libertà di movimento in attività come la danza o la ginnastica.

Solo in seguito è divenuto sempre più popolare e persino indispensabile nella preparazione dell’atleta. Tuttavia molte controversie sull’argomento rimangono rilevanti. Ancora oggi è difficile definire con affermazione quando e come gli allungamenti debbano essere praticati e quali siano le tecniche più efficaci.
In generale, lo stretching non è molto adatto per prepararsi allo sforzo, ma è utile che sia eseguito dopo l’allenamento.

Allungamento

Esistono due categorie principali di stretching, passivo e attivo.

  • Stretching passivo: si tratta tipicamente di allungamenti che un fisioterapista o chi è affetto da artrosi potrebbe dover fare. In questi casi si procede ad allungare i muscoli senza richiedere contrazioni da parte tua, da qui il termine “passivo”.
  • Stretching attivo: sono quelli che richiedono di contrarsi. I più conosciuti sono sicuramente i contratti-rilasciati.

I vantaggi dello stretching

Tutto dipende da come e quando ci si allunga. Possono fornire un effetto rilassante, rilassante e più o meno analgesico, effetti neuromuscolari e vascolari, maggiore libertà di movimento e flessibilità, ecc. Tutti questi effetti variano a seconda del tempo e dell’allungamento scelto.

Fatto con le dovute precauzioni lo stretching è un toccasana a tutte le età e, poco importa se si pratica o meno un’attività sportiva. In ultima analisi allungarti è un facile rimedio per vincere lo stress e la stanchezza, un modo che ci consente non solo di mantenerci in salute ma anche di ricaricare le batterie.

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