Strage in Nuova Zelanda: Brenton Tarrant si è dichiarato colpevole

La terribile vicenda che ha sconvolto la Nuova Zelanda ed il mondo vede una svolta processuale con Brenton Tarrant dichiaratosi colpevole della strage.

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Brenton Tarrant autore della strage in Nuova Zelanda

Il dolore per l’agghiacciante strage avvenuta in Nuova Zelanda è ancora vivo ed ora Brenton Tarrant in aula si è dichiarato colpevole di tutte le morti causate. Ecco gli ultimi aggiornamenti.

La strage in Nuova Zelanda ha sconvolto il mondo

L’assurda strage avvenuta il 15 marzo 2018 alla moschea di Al Noor in Nuova Zelanda è una delle vicende più tragiche degli ultimi anni ed ha sconvolto il mondo.

Brenton Tannent, integralista bianco, ha commesso un pluriomicidio entrando con armi spianate nella moschea e sparando sui presenti alla funzione senza fare distinzione tra bambini, donne ed uomini.

Una volta terminati i colpi è uscito sparando anche all’esterno della moschea e prendendo un altra arma in macchina è tornato dentro a finire il lavoro.

Ad aumentare la tragicità dell’evento, il fatto che tutto sia stato trasmesso su Facebook in diretta dallo stesso Tarrant che aveva posizionata addosso una telecamera.

Il bilancio dei morti è stato terribile, con 41 vittime freddate nella moschea di Christchurch intorno alle 13.30.

Brenton Tarrant si dichiara colpevole, ed ora?

L’attentatore dopo la strage è fuggito in auto concludendo la diretta con le parole:

“Non c’era nemmeno il tempo di prendere la mira..c’erano troppi obiettivi”

Ma era stato catturato circa mezz’ora dopo la fuga come riporta ilpost ed era in carcere in attesa del processo.

Nelle scorse ore è arrivata la notizia di una svolta processuale che potrebbe portare giustizia alle molte vittime della tremenda strage.

Brenton Tarrant infatti fino ad ora si era dichiarato sempre non colpevole ma ora parrebbe aver cambiato strategia.

Si è infatti dichiarato colpevole delle accuse che gli sono state mosse, ovvero di essere l’autore dei 51 omicidi, dei 40 tentati omicidi e di terrorismo.

La vicenda non è però chiusa poiché deve essere ancora letta la sentenza  e ad ora non è stata decisa una data.

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