Simon Gautier, emerge l’agghiacciante verità dietro la morte del giovane turista francese

Simon Gautier si sarebbe potuto salvare ed ora emerge la terribile verità dietro la sua tragica morte. Ecco cosa è successo al turista francese dopo la caduta

Simon Gautier
Simon Gautier

Il turista francese Simon Gautier è stato ritrovato senza vita, dopo una settimana di ricerche serrate. Ma cosa gli è successo veramente dopo la terribile caduta?

Il turista francesce si sarebbe potuto salvare

Simon era andato nel Cilento per camminare e vedere posti nuovi, come da sua abitudine in solitaria. Ma qualcosa è andato storto perché una caduta ha cambiato totalmente il suo destino.

Ritrovato senza vita in un dirupo, il Presidente del 118 Balzanetti – come si evince su Leggo – ha evidenziato di come il ragazzo si sarebbe potuto salvare o almeno localizzare immediatamente:

“se l’italia avesse applicato la direttiva ue del 2009 avremmo localizzato subito il ragazzo”

Sottolinea infatti che le Centrali Operative del 118 siano prive di geolocalizzazione per le chiamate di emergenza:

“In Italia non è ancora disponibile il sistema tecnologico advance mobile location, previsto nel 2009”

Un applicativo tecnologicamente avanzato, che anche in assenza di rete internet fa partire un sms al 112 che da le coordinate GPS di dove si trova la vittima in quel momento.

La verità sulla terribile morte di Simon

Il ragazzo di 29 anni scomparso il 9 luglio non ce l’ha fatta, dopo la sua chiamata al 112 chiedendo aiuto ed evidenziando che durante la caduta entrambe le gambe si fossero rotte.

C’è stata una analisi esterna del suo cadavere e da una prima valutazione, sembra proprio che il ragazzo sia morto dopo circa 40 minuti dalla chiamata. La frattura alle gambe avrebbe portato alla recisione dell’arteria femorale che lo ha dissanguato: il corpo è stato trovato, infatti, in forte stato di decomposizione.

Ora sarà l’autopsia a determinare tutti i vari elementi e capire se confermare o aggiungere dettagli alla prima valutazione di cui sopra. La Procura di Vallo ha aperto una inchiesta sui tempi di soccorso, visto i presunti ritardi della messa in moto di tutta la macchina a seguito della chiamata del giovane – come fatto emergere da amici e familiari.

Impostazioni privacy