Crisi Coronavirus, il Decreto «Cura Italia» spiegato nel dettaglio con i chiarimenti ufficiali

Settore Sanitario: aumento delle risorse per gli straordinari

Nel pieno del caos epidemia coronavirus il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha chiarito tutti i dettagli.

Al personale sanitario (medici ed infermieri) direttamente impiegati nelle strutture e nei reparti delle strutture sanitarie, che lavorano al contrasto dell’epidemia coronavirus si applica un incremento del numero di risorse.

L’aumento delle risorse per gli straordinari permetterà il finanziamento di un numero maggiore di ore di straordinario effettuato dal personale sanitario dipendente delle aziende e degli enti del SSN.

Inoltre, c’è da sottolineare il fatto che il finanziamento e l’incremento delle risorse per gli straordinari al personale sanitario consentirà di aumentare i posti a bando delle procedure concorsuali e avviare le assunzioni a partire dal mese di giugno.

Si ricorda che la selezione di questo personale potrà avvenire in modalità telematica.

Bonus 600 euro Partite IVA: agenti di commercio

Confagenti Confartigianato chiarisce il dubbio che anche le indennità per il lavoro autonomo previste dal DL Cura Italia spettano anche agli agenti e rappresentanti di commercio, iscritti oltrechè all’INPS anche all’Enasarco,

L’art. 28 al punto 1 sottolinea che hanno diritto all’indennità gli iscritti alla gestione INPS con esclusione di coloro che sono iscritti alle altre forme previdenziali obbligatorie.

La situazione di colf e badanti è invece ancora sotto esame del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in vista di un loro inserimento tra i beneficiari del Bonus 600 euro.

Bonus Partite IVA: Liberi Professionisti

I professionisti in regime di libera attività rientrano nelle disposizioni dell’art. 44 del decreto, che istituisce il ‘Fondo per il reddito di ultima istanza’.

In ogni caso i Liberi Professionisti iscritti agli Albi ed Ordini devono presentare domanda presso le casse professionali di appartenenza.

Decreto Cura Italia: a chi spetta il credito d’imposta per botteghe e negozi?

Il Decreto Cura Italia riconosce un credito d’imposta, a favore dei soggetti esercenti attività imprenditoriale, pari al 60% delle spese sostenute per canoni di locazione, purché relativi ad immobili rientranti nella categoria catastale C/1.

In questo modo ai commercianti che hanno dovuto sospendere l’attività per emergenza coronavirus viene riconosciuto un credito dei costi sostenuti per la locazione dell’immobile adibito all’attività al dettaglio.

Sono escluse le attività non soggette agli obblighi di chiusura (negozi di alimentari, beni di prima necessità, farmacie).

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