Sea Watch, Carola Rackete querela Matteo Salvini: “Non c’è limite al ridicolo”

Il caso Sea Watch torna alla ribalta con Carola Rackete e la sua querela per Matteo Salvini. Ma cosa sta succedendo?

Sea Watch
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Domani il caso Sea Watch si trasforma nella querela di Carola Rackete nei confronti di Matteo Salvini.

La querela della Rackete per Salvini

Nella giornata di domani verrà depositata la querela da parte di Carola Rackete nei confronti di Matteo Salvini.

L’accusa in evidenzia è istigazione a delinquere e diffamazione, chiedendo ai magistrati che vengano posti a sequestro tutti i mezzi social – Facebook e Twitter –  del vice premier definendoli “messaggio d’odio”.

Il legale della difesa di Rackete ha evidenziato che la parole utilizzate dal ministro dell’Interno la stanno esponendo ad eventuali aggressioni:

“una vera e propria istigazione a delinquere”

Per Carola è stata corretta la sua azione nell’entrare a Lampedusa, violando il blocco per salvaguardare lo stato di salute dei migranti a bordo:

“la situazione era peggiorata tanto da non poter garantire la sicurezza”

Terminando dicendo che salvare vite umane sia molto più importante che subire un procedimento penale.

Un testo dove vengono riportate 22 presunte offese da parte del vice premier nei confronti del capitano:

“la gravità di lesione al mio onore è evidente”

La risposta di Matteo Salvini

Il Ministro dell’Interno ha replicato immediatamente, a seguito della notizia di querela da pare della capitana dell’imbarcazione:

“non c’è limite al ridicolo. quindi mi fate usare solo instagram?”

Un botta e risposta molto duro, cercando di evidenziare tutto quello che il capitano ha commesso durante la sua permanenza nei pressi di Lampedusa coni migranti. 

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