Saronno, Cazzaniga condannato all’ergastolo per 12 omicidi

Saronno: ergastolo per l’ex viceprimario Cazzaniga condannato per 12 omicidi

Decessi in corsia: il dottor Leonardo Cazzaniga, ex viceprimario del pronto soccorso di Saronno (Varese), è stato condannato all’ergastolo per 12 omicidi.

Lo ha deciso la Corte d’Assise del Tribunale di Busto Arsizio dopo sette ore di Camera di Consiglio.

L’angelo della morte” così si faceva chiamare nei corridoi del pronto soccorso lo stesso Dottore.

Il medico Cazzaniga avrebbe somministrato farmaci anestetici letali a 10 pazienti da lui trattati in ospedale tra il 2011 e il 2014.

Un “delirio di onnipotenza”,

è stato definiti dal suocero dell’ex amante, l’infermiera Laura Taroni.

Caso Cazzaniga: la complice e amante Laura Taroni

L’ex infermiera, amante del Dottore Leonardo Cazzaniga sarebbe stata processata con rito abbreviato per il decesso della madre Maria Rita Clerici.

L’ex infermiera sarebbe stata condannata in Appello a 30 anni.

In concorso con lo stesso Cazzaniga, la Taroni sarebbe stata ritenuta anche colpevole per l’omicidio del marito, mentre è stata assolta per l’omicidio del suocero Luciano Guerra.

Tra il dottore Cazzaniga e l’ex infermiera Taroni l’amore sarebbe sbocciato in corsia nell’ospedale del varesotto.

La stessa infermiera era sposata con Massimo Guerra e ha riferito di aver vissuto momenti di disagio legati alle pratiche di sesso estreme richieste dal marito ed il giudizio della mamma.

Quando la relazione tra l’ex infermiera e il Dottore Cazzaniga si è fatta più seria i due avrebbero deciso di «eliminare» il marito della Taroni Massimo Guerra, poi la madre Maria Rita Clerici e, infine, il suocero Luciano Guerra.

Questo secondo quanto ricostruito dall’accusa.

Un mix letale di anestetici e sedativi

In corsia al Pronto Soccorso lo stesso medico parlava di cocktail di farmaci somministrati ai pazienti (quasi tutti gravati da patologie serie).

Dosi di 10 volte superiori alla norma: un mix letale di anestetici e sedativi volti a

“lenire le loro sofferenze”

come dichiarato dallo stesso medico condannato all’ergastolo.

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