Roma potrebbe rimanere senza metropolitana, la municipalizzata sull’orlo del crac

Approvati i bilanci, Raggi vorrebbe intervenire nel salvataggio dell’ente appaltante per i lavori metro.

Rome Metropolitane
Virginia Raggi in visita ai Cantieri, Lavori linea C

Roma Metropolitane è a un passo dal fallimento. Ma la giunta capitolina sta tentando il tutto per tutto.

Missione (im) possibile

Il ticchettio del conto alla rovescia e una bomba da innescare, mentre la tensione si alza nella giunta comunale di Roma capitanata dalla sindaca Virginia Raggi.

La prima cittadina è preoccupata e agguerrita, perché Roma Metropolitane,  la municipalizzata che dirige i lavori delle linee metro capitoline in qualità di ente appaltante, è a un passo dal fallimento.

Intanto un’azione fondamentale per il salvataggio è stata fatta: l’approvazione dei malconci bilanci del 2017, 2018 e 2019 e quindi il riconoscimento ufficiale di un buco di 7 milioni di euro.

Raggi vorrebbe che Roma risanasse la situazione coprendo con il proprio intervento la situazione in rosso. Così ha chiesto consulto alla Corte dei Conti per sondare quale possibile strada intraprendere.

Nel mentre però, terzo elemento imprescindibile (oltre all’avveduta approvazione dei bilanci e i 7 milioni ancora in forse), è la redazione di un piano di risanamento della società, a cui il liquidatore sta lavorando.

Pietro Calabrese, vicesindaco della capitale, ha ribadito che il fine del vasto dispiegamento di forze è “mettere in sicurezza” l’azienda, che reputa fondamentale per la mobilità della città.

A casa 150 lavoratori

Il bilancio in rosso, come preannunciato, porterà 150 dipendenti in cassa interazione a partire dal lunedì prossimo 1 febbraio. Nella decisione non rientrano i tecnici e i professioni impegnati nel prolungamento della tratte sotterranee.

Ma la voce dei sindacati si farà sentire e scenderà in piazza per dissentire da una gestione che non avrebbe difeso gli “investimenti di Roma Capitale” togliendo “continuità ai progetti”.

“È paradossale che giustifichino la misura con la pandemia per il Civid-19 e non per le inadempienze del comune”.

Sono le parole di Luigi Venturini rappresentante della Cgil  sulle problematiche di Roma Metropolitane.

Previsioni allarmanti

Lo scenario catastrofico che Andrea Mazzotto prospettava alla sindaca in una lettera, pubblicata su Repubblica il 23 gennaio scorso, ossia l’insolvenza ai debiti della società entro il 31 marzo con conseguenze sospensione dell’attività, si avvicina.

Mazzotto non ha mancato di fare riferimento alle ripercussioni penali per i fautori del fallimento.

Se le disastrose prospettive del fallimento spaventano la sindaca, certo indignano i Romani, coloro ancorati ai mezzi pubblici, ma anche gli emancipati dalle attese e dai malfunzionamenti del trasporto comunale che desiderano una città più efficiente.

Anche Maurizio Gentile, che ha il compito di velocizzare il compimento di 59 opere strategiche in Italia tra cui la linea c o linea verde capitolina, è in attesa di nuovi sviluppi. Senza le somme di denaro necessarie il commissario straordinario nulla può.

In definitiva si tratta di bilanci economici e politici: li sta facendo Raggi come i cittadini, entrambi in vista delle prossime comunali.

 

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