Il ritorno di Silvia Romano in Italia: “Una mia scelta convertirmi all’Islam”

È arrivata a Ciampino poco dopo le 14 la cooperante italiana Silvia Romano, rapita in Africa nel novembre 2018. La ragazza ha confermato la conversione all’Islam.

silvia romano

Il rientro di Silvia Romano in Italia: gli abbracci con la famiglia e l’accoglienza all’aeroporto di Ciampino.

Il rapimento e la conversione

Era il 20 novembre 2018 quando Silvia Romano, cooperante  di Milano, 23enne all’epoca dei fatti, venne rapita durante un’azione armata da un gruppo di uomini nel villaggio di Chakama, in Africa, dove prestava servizio in un orfanotrofio.

Dal giorno del suo rapimento le autorità italiane hanno lavorato strenuamente per conoscere le sorti della ragazza, che in un primo momento sembrava essere sparita nel nulla.

Nei primi mesi di prigionia, la cooperante arrivò nelle mani di un’altra banda di rapinatori.

Nel marzo del 2019 da fonti locali si apprese che la ragazza fosse ancora viva, ma tenuta prigioniera da un gruppo islamista.

Ieri mattina all’alba finalmente la svolta: Silvia Romano è stata liberata. Ad annunciarlo al Paese è stato il premier Giuseppe Conte.

La cooperante, rientrata in Italia poco dopo le 14 di questo pomeriggio, con un aereo messo a disposizione dall’Aeronautica militare, si sarebbe convertita all’Islam.

A confermarlo, sarebbe stata proprio lei, come riferisce anche La Repubblica. Silvia avrebbe però sottolineato come quella della conversione sia stata una scelta non forzata.

La notizia della conversione alla religione islamica era già trapelata nei mesi scorsi, quando si era diffusa la notizia che Silvia avesse sposato uno dei suoi rapitori. Ipotesi smentita dalla stessa volontaria, che ha negato di essersi unita in matrimonio.

L’arrivo in Italia

Al suo arrivo all’aeroporto di Ciampino, oltre ai familiari, ad accoglierla c’erano anche il premier Conte ed il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

La ragazza, con mascherina e abito tradizionale somalo, ha abbracciato a lungo la sua famiglia, per poi rivolgere un caloroso ringraziamento alle istituzioni italiane che si sono mosse per la sua liberazione.

“Grazie, sto bene per fortuna. Sto bene fisicamente e mentalmente, ora voglio solo stare un po’ di tempo con la mia famiglia, sono felicissima dopo tanto tempo di essere tornata”

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