Resilienza, essere forti nonostante le difficoltà: come fare?

Resilienza, la capacità di rimane in piedi nonostante le mille difficoltà, scopriamo come

La resilienza indica la capacità di un individuo di affrontare un’avversità, un evento traumatico o un periodo di difficoltà ed uscirne più forti.

La grande capacità di affrontare le numerose avversità

La resilienza è la capacità di far fronte in maniera positiva alle difficoltà coltivando le risorse che si trovano dentro di noi.

Tale risorse permette alle persone di superare gli ostacoli del vivere quotidiano.

La scienza che studia la resilienza è la psicologia positiva, tale termine indica la forza d’animo ovvero quella volontà che ci permette di risollevarci e soprattutto reagire quando ci troviamo in una situazione critica.

La dottoressa Anna Oliviero Ferraris sostiene che:

“La forza d’animo, cioè la resistenza alle avversità unita alla capacità di fronteggiare gli avvenimenti e ricostruire positivamente la propria realtà, è una qualità fondamentale e complessa, che va coltivata in noi stessi, nei nostri figli, nelle nostre famiglie”

 

Iniziare e affrontare la giornata con il sorriso durante un periodo triste significa essere resilienti.

Di fatto la vita non è mai come dovrebbe essere, ma è il modo in cui l’affrontiamo fa la differenza.

L’individuo resiliente presenta una serie di caratteristiche è un ottimista e tende a leggere gli eventi negativi come momentanei e circoscritti.

Risulta essere fortemente motivato a raggiungere gli obiettivi che si è prefissato.

Tende a vedere i cambiamenti come una sfida e una nuova opportunità piuttosto che una minaccia.

Difronte alle sconfitte reagisce con proattività e non tende a perdere il coraggio.

Caratteristiche delle persone resilienti

Spesso quando parliamo di resilienza tendiamo a pensare la capacità della persona di far fronte a una serie difficoltà come gli eventi traumatici.

Di fatto, il nostro vivere quotidiano ci mette di fronte a situazioni stimolo che ci inducono a mettere in atto questa caratteristica individuale.

Qualora ciò non si verificasse ci troveremmo avvolti da una profonda fragilità emotiva.

La capacità di fronteggiare le situazione è strettamente ereditata dai nostri modelli, in questo caso i nostri genitori o altri, soprattutto se hanno lasciato una scia.

In caso contrario, l’essere resilienti indica la capacità di scontrarsi da sole con le burrascose situazioni presenti sul nostro cammino, imparando a proprie spese ad affrontarle e a diventare più forti grazie alle proprie cicatrici.

Per dirla alla maniera dello scrittore e saggista Thomas Mann, essere resilienti significa che:

“Le avversità possono essere delle formidabili occasioni”

Quindi la resilienza è un’abilità che tutti possono sviluppare e, pertanto, allenare.

A questo scopo, è necessario gestire in modo adeguato i propri pensieri e le proprie emozioni.

Le persone resilienti sono come i giunchi ovvero molto flessibili soprattutto quando le avversità si abbattono con forza su di loro.

Sanno fin troppo bene che opporre resistenza e andare contro le circostanze farà perdere solo energie e preferiscono mantenere la mente aperta di fronte alle diverse opinioni e situazioni.

La loro capacità ermeneutica di prendere le distanze da tutto ciò che è negativo, come pregiudizi e credenze, fa si che loro si vestono con nuovi abiti.

Vivono il cambiamento e si adattano.

Ciò che apparentemente sembra rassegnazione in realtà non lo è, ma bensì sono lungimiranti e sanno che esistono altri modi che non sono sbagliati ma distinti per affrontare le diversità.

Le persone resilienti si adattano ai cambiamenti e  conoscono fin troppo bene se stesse.

Hanno una grande forza interiore che le spinge a lottare.

Utilizzano a pieno regime le proprie abilità e sono pienamente motivate.

Amano se stesse e si curano.

Sanno che conoscersi è il primo passo indispensabile per costruire rapporti sani.

Sono consapevoli di cosa le ferisce e infastidisce.

Possiamo concludere dicendo che le persone resilienti hanno deciso di essere forti e di accettare il dolore, non di piegarsi ad esso ma di imparare a volare.

 

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