Ennesima vittima indiretta del Coronavirus: negata chemio a Kelly Smith

Kelly Smith era malata di cancro ma le hanno interrotto la chemioterapia a causa dell’emergenza Coronavirus: ‘C’è il virus, niente chemio’.

Kelly Smith vittima indiretta di covid-19

Una giovane 31enne di nome Kelly Smith è l’ennesima vittima indiretta del Coronavirus.

La donna era malata di cancro, recidivo ed aggressivo, da alcuni anni e a causa dell’emergenza Covid-19 le sono state negate le cure di chemioterapia.

Una condanna a morte sentenziata dalla stessa sanità che doveva aiutarla a guarire.

Morta Kelly Smith: negata la chemio per il covid-19

Si legge su Today.it che la triste storia della giovane Kelly Smith dalle pagine del Daily Mail è arrivata fino a quelle del Mattino.

Durante l’emergenza covid-19 l’ospedale le ha negato le cure mediche di cui aveva bisogno. Un break dalla chemio di 6 settimane che per lei è stato fatale: il tumore di Kelly era recidivo da anni e molto aggressivo, l’hanno letteralmente condannata a morte.

Nata a MacClesfield, Kelly era un’estetista di 31 anni che combatteva già da tre un cancro molto aggressivo che tendeva e riformarsi nonostante l’asportazione chirurgica delle metastasi e le varie chemioterapie e radioterapie.

Nonostante la continua lotta contro questo brutto male Kelly era sempre sorridente, combattiva e volenterosa di tenersi stretta la sua vita: aveva un figlio di soli sei anni.

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A Marzo dopo cicli e cicli di chemioterapia e immunoterapia che avevano rallentato il tumore l’ospedale le ha negato le cure:

C’è il virus, niente chemio.’

I reparti, tra cui anche quelli oncologici, erano stati tutti impiegati per curare i malati di coronavirus, per lei non c’era spazio come per tante altre persone.

La donna ha denunciato sui social questo fatto inconcepibile più volte: amici, familiari e follower l’hanno appoggiata ma chi invece doveva ascoltarla l’ha ignorata cioè la sanità.

Kelly è morta a causa della mancata esecuzione delle terapie chemioterapiche: il Servizio Sanitario Nazionale Britannico (NHS) è ritenuto colpevole del suo decesso.

Proprio NHS ha deciso durante il lockdown di occupare gli ospedali britannici con malati di coronavirus senza lasciare un minimo spazio ad altri soggetti che necessitano di cure ugualmente importanti.

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La Sanità sotto accusa: petizione per Kelly

La madre di Kelly, Mandy, e anche dal patrigno, Craig Russell, si sono mossi per denunciare la morte di Kelly. Il supporto del web, commosso dalla situazione e volenteroso di aiutare, ha portato la notizia fino oltre oceano.

I due hanno avviato una petizione che ad ora conta già 316.000 firme: la richiesta è indirizzata al governo al fine di bloccare i ritardi nei trattamenti anticancro durante la pandemia.

La coppia ha incontrato persino Matt Hancock, il ministro della salute britannico, ricordandogli:

il cancro è una minaccia molto più grande del coronavirus.

Il patrigno ha concluso il suo discorso evidenziando i casi di decessi per tumore: ogni giorno muoiono 500 persone di cancro e i numeri saliranno vertiginosamente senza le giuste cure.

Per Kelly purtroppo non c’è stato nulla da fare ma Mandy e Craig sperano di poter cambiare il destino di altre persone che come lei lottavano contro il tumore durante la pandemia.

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