Reddito di Cittadinanza, cosa accade a sussidio e navigator con la crisi di Governo

I navigator temono le ripercussioni della crisi di Governo sulla loro attività di assistenti ai cittadini e sul Reddito di Cittadinanza

Reddito di Cittadinanza
Reddito di Cittadinanza

La crisi di Governo e la possibile neoformazione di un Governo Giallorosso porterà a delle conseguenze sul Reddito di Cittadinanza, il sussidio di cui usufruiscono milioni di italiani?

Navigator a rischio?

Oltre che sui beneficiari, si temono eventuali ripercussioni anche sulle 2978 persone che hanno vinto il concorso per diventare navigator.

Il navigator, o tutor di reddito, è la nuova figura professionale prevista nel Decreto del Reddito di Cittadinanza 2019 (RdC), che ha il compito di aiutare i cittadini a trovare un lavoro.

Deve, infatti, seguire il disoccupato in un percorso che va dalla presa in carico nei Centri per l’Impiego fino all’assunzione.

A causa della crisi di Governo, che potrebbe cambiare le carte in tavola relative alla partita, molti navigator hanno iniziato una vigorosa protesta.

Quelli della Regione Campania, ad esempio, hanno protestato davanti alla sede della Regione.

Motivo principale dello sciopero della fame è la denuncia di boicottaggio della legge parlamentare da parte del Presidente della Regione Campania.

Vincenzo De Luca, infatti, avrebbe preso l’arbitraria decisione di non firmare la convenzione con Anpal Servizi, sostenendo l’urgenza di stabilizzare prima tutti i precari, dopo di che i navigator.

In realtà, la figura di navigator non corre alcun rischio in questo periodo di crisi di Governo. Il Reddito, infatti, è ormai legge pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.

Reddito di cittadinanza, cosa accadrà ai beneficiari?

Se i timori sulla figura del navigator sono stati disinnescati, permangono quelli sulla gestione di tutti gli aventi diritto al sussidio, che arriveranno presto nei centri per l’impiego.

Le convocazioni dei percettori del Reddito di Cittadinanza partiranno dal 2 settembre.

Avranno luogo le siglature dei patti per il Lavoro, prima delle quali i beneficiari dei sussidio dovranno accettare almeno una delle tre offerte di lavoro proposte.

Rimane ancora in sospeso la situazione dei cittadini extracomunitari, le cui domande sono state sospese dall’Inps, in attesa di un decreto legge che regoli al meglio la materia.

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